Nuovo Campo Pd, Faraone: “Fuori c’è il terremoto e chi si barrica dentro casa è spacciato”. Giovani Democratici: ”Nessuno ci usi come foglia di fico per coprire i trasformisti”
Il Pd siciliano senza una strategia politica unitaria dopo le recenti batoste alle Regionali e alle Politiche cerca di porre le basi per rilanciarsi sul territorio ma la confusione sembra regnare sovrana poiché assistiamo ad una “balcanizzazione” di gruppi senza precedenti.
Sabato a Trabia Davide Faraone e Totò Cardinale (che tramite due parlamentari regionali che politicamente fanno riferimento a lui, prima è intervenuto in soccorso a Gianfranco Miccichè per la sua elezione alla presidenza dell’Ars e, successivamente, in occasione della Finanziaria, ha dato un aiuto alla maggioranza che sostiene il presidente della Regione Nello Musumeci) hanno radunato la corrente renziana, tra Pd e Sicilia Futura, per aprirsi ai cittadini e ai “giovani”. Già, i giovani che in questo momento storico all’interno del Pd si sentono emarginati o peggio non rappresentati come si evince da una nota diramata da Elvira Martino dell’Esecutivo Provinciale Giovani democratici di Palermo.
“L’altroieri, per l’ennesima volta, il nostro segretario provinciale, che dovrebbe rappresentare tutti noi prima che qualsiasi area o corrente – tuonano i componenti della segreteria provinciale dei Giovani Democratici Maria Grazia Gullo, Elvira Martino, Giuliana Milone e Dario Macchiarella – dopo aver ignorato il nostro invito per l’iniziativa svoltasi mercoledì scorso nella sede del partito alla presenza di tanti giovani, ha prestato la propria carica e quindi l’immagine dei Giovani Democratici intervenendo ad un’assemblea che rappresenta il trionfo del trasformismo alla presenza di figure che fino a ieri rappresentavano quel centrodestra contro il quale è nato il Partito Democratico. La misura ora è davvero colma”.
“Avremmo gradito che prendesse parte anche all’ iniziativa svoltasi qualche giorno fa e finalmente desse un contributo sulla “mission” che deve darsi la giovanile del partito, facendolo davanti ai ragazzi iscritti alla giovanile del partito, che è quella di ritornare a parlare e confrontarci nei circoli e non certamente di fare da foglia di fico negli alberghi a cinque stelle. Se è chiaro che il suo obiettivo è rendere i giovani democratici un contenitore vuoto da spendere nei comunicati stampa ad uso e consumo dei suoi capicorrente altrettanto lo è che noi, come già avvenuto mercoledì scorso, continueremo il nostro percorso perché il Pd ha bisogno di una giovanile vera, libera, concreta nelle iniziative che riguardino noi, i nostri valori le nostre aspettative e lontana dal trasformismo e dagli opportunismi da poltrona.
“Ogni giorno tanti nostri coetanei si allontanano da noi perché contrariati da comportamenti come quello mostrato ieri ed è tempo di chiudere, anche per i Giovani democratici, un fase caratterizzata dall’inerzia, dalla sudditanza che rappresenta una delle cause principali della tremenda sconfitta delle politiche e aprirne una nuova. Per queste ragioni chiederò una convocazione urgente della nostra direzione, che per noi ha ancora un valore, che possa dire chiaramente ai tanti ragazzi e ragazze che i Gd torneranno ad essere quelli che, come mercoledì scorso, si riuniscono per parlare di iniziative, idee e bella politica e mai più i frontman di chi vorrebbe snaturare il Pd”.
“Mentre fuori c’è il terremoto – ha detto Davide Faraone, introducendo i lavori della kermesse dei renziani siciliani a Trabia per la costruzione di un “nuovo campo” Pd – sarebbe un suicidio barricarsi dentro casa, saremmo spacciati. Per questo motivo dobbiamo pensare a percorsi nuovi ed evitare che il tetto ci crolli in testa. Abbiamo l’esigenza di costruire un ‘nuovo campo’ che chiami a raccolta tutti quelli che non si riconoscono nel populismo e che, invece, sentono l’esigenza di trovare una casa politica nuova che diventi lo spazio possibile per tutti i riformisti e moderati d’Italia. Questa giornata di grande partecipazione e con tanti interventi è il primo passo”.
“Il risultato elettorale del 4 marzo – ha aggiunto – è la fotocopia di quello che sta accadendo ai partiti socialisti europei. Noi abbiamo contenuto la frana, ma ci siamo riusciti grazie a un Pd che in questi anni, con Matteo Renzi, ha cambiato fortunatamente pelle. Il risultato deludente, però, ci obbliga a guardare avanti. Lo dico senza se e senza ma, noi non ci guarderemo indietro mai”. “Abbiamo grandi praterie davanti a noi – ha concluso – e questa idea tafazzista della traversata del deserto non la condivido. Dalla Sicilia può nascere un nuovo e inedito modello che contagi l’Italia e che, da qui ad un anno, ci consenta di diventare competitivi e vincenti in Europa”.
La Kermesse organizzata da Faraone ha fatto registrare otto ore di confronto, 70 interventi, una grande partecipazione che ha visto, oltre alla presenza dei parlamentari nazionali Pietro Navarra, Valeria Sudano, Carmelo Miceli e Daniela Cardinale, il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo e i deputati regionali Baldo Gucciardi, Luisa Lantieri, Michele Catanzaro, Anthony Barbagallo, Luca Sammartino, Edy Tamaio, Nicola D’Agostino, l’europarlamentare Michela Giuffrida, tanti amministratori locali, professionisti, iscritti al Pd ed elettori che vogliono impegnarsi per costruire un campo nuovo, aperto, plurale, radicato nella società.
Il format “Nuovo Campo” sarà itinerante, e toccherà, nei prossimi giorni, piccole e grandi città siciliane.
Ora bisogna convincere quelli più scettici a intraprendere questo percorso tracciato da Faraone, come Antonello Cracolici molto diffidente nei confronti di Cardinale, o come i partigiani Dem che intendono ripensare l’idea di partito soprattutto nel Mezzogiorno del Paese dove il trasformismo e la politica dei ‘viceré’ si sono imposti negli ultimi anni (e pare non accennano a finire). Senza il contributo dei giovani democratici che rappresentano la linfa vitale del partito il rilancio del Pd rischia di avere le ali tarpate, andando avanti in ordine sparso, con il rischio di una scissione dietro l’angolo.