Apertura Anno Giudiziario. il sindaco Orlando: “Occorre che cresca il rifiuto sociale anche contro la corruzione ed è necessario promuovere cultura della legalità, ma anche cultura dei diritti di tutti e di ciascuno, sovente mortificati da legislazioni, azioni e risorse insufficienti”

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L’apertura dell’Anno Giudiziario da parte del primo presidente della Corte d’Appello del Distretto di Palermo, Matteo Frasca, ha fornito un quadro di analisi e proposte della funzione giustizia per l’Area territoriale di Palermo, Trapani e Agrigento. Emerge la conferma di un cammino di continuo contrasto alla mafia, un contrasto che ha bloccato, ha impedito e impedisce il ritorno a un passato nel quale la mafia aveva il volto delle istituzioni e governava la città di Palermo. 

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“Occorre, come ha ricordato il procuratore Francesco Lo Voi, che cresca anche contro la corruzione il rifiuto sociale, quel rifiuto che si è registrato e si registra nei riguardi della mafia – ha commentato Leoluca Orlando, presente alla cerimonia -. La città di Palermo – ha aggiunto il sindaco – vive un profondo cambiamento culturale, oggi ricordato dal presidente del Tribunale Salvatore Di Vitale in numerosi interventi, e dovrà vivere l’anno di Capitale della Cultura 2018, confermando apprezzamento e collaborazioni all’opera di Magistratura e Forze dell’ordine e promuovendo cultura della legalità, ma anche cultura dei diritti di tutti e di ciascuno, sovente mortificati da legislazioni, azioni e risorse insufficienti, come ha ricordato il procuratore generale Roberto Scarpinato“.

“La vicenda sollevata dall’intervento di Manuel Lacerati  durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo riporta al centro del dibattito il tema del diritto allo studio per gli studenti con disabilità. E non è casuale che sia uno studente siciliano a farlo”.  Lo afferma il deputato regionale di CentoPassi Claudio Fava. “Gli alunni con disabilità sono costretti da un decennio a subire una discontinuità didattica -prosegue Fava- che è ormai diventata cronica, dovuta sia alla insufficienza di docenti di sostegno specializzati, ma anche dall’allontanamento che hanno subito ingiustamente migliaia di docenti meridionali e siciliani con la Buona scuola. Mentre oltre il 30% delle cattedre non sono assegnate in via definitiva. Una gestione approssimata che  colpisce anche il servizio garantito dagli assistenti alla comunicazione e igienico personali, migliaia di figure professionali nella sola Sicilia. A questo si aggiunge la mancanza di un sistema di trasporto dedicato causato dalla mancanza di risorse economiche delle amministrazioni locali. Il sistema intero, in Sicilia, sta franando nella totale indifferenza delle istituzioni. Il diritto allo studio – continua Fava-  per gli studenti con disabilità è, di fatto, negato”. Sul tema complessivo del diritto allo studio e dei necessari, e non rinviabili, interventi anche a tutela degli alunni con disabilità Fava ha già presentato un Ddl che sarà esaminato dalla competente commissione all’Ars “Ma bisogna fare presto- chiosa il deputato regionale- perché ogni giorno che passa aumentano i casi in cui le famiglie si ritrovano sole a combattere paradossalmente con le stesse istituzioni che dovrebbero garantire il servizio e il diritto allo studio, una vergogna per tutti che umilia in modo insopportabile i ragazzi e le loro famiglie”.

Intanto, si registra il via libera alla “Cittadella giudiziaria” per accorpare in un unico plesso, nei locali dell’ex Palazzo delle Poste di viale Africa, i diversi uffici sparsi sul territorio di Catania. A finanziarne la realizzazione la Regione Siciliana, tramite l’assessorato alle Infrastrutture, che ha emesso il relativo decreto di stanziamento delle risorse per 40 milioni di euro, spalmati in cinque anni, dal 2018 al 2022. Il cronoprogramma prevede, in particolare, una prima tranche di un milione e 200mila euro per il 2018 e, a seguire, due milioni per il 2019, quattro per il 2020, venticinque per il 2021 e sette milioni e 800mila euro per il 2022. 

Le somme provengono dal ‘Fondo di sviluppo e coesione 2014/2020’, per interventi mirati alla riqualificazione e messa in sicurezza di edifici di valenza pubblica.

“Con la costruzione di un secondo Palazzo di giustizia – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – si eviterà un inutile spreco di denaro, dovuto al pagamento degli affitti dei diversi uffici giudiziari, al momento suddivisi in moltissime sedi. La “Cittadella”, oltre a essere un’importante infrastruttura per la città di Catania e presidio di legalità, sarà un’opera all’altezza dei bisogni della cittadinanza, eliminando disfunzioni e disagi per gli utenti e per gli stessi operatori”.

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