Palermo, il sindaco Orlando passa con il Pd ma non viene accolto a braccia aperte

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Era già nell’area da tempo ed oggi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, già fondatore (il 24 gennaio 1991) del movimento per la Democrazia “La Rete” contro la partitocrazia, ha ufficializzato il suo “approdo” al Pd, definito dal primo cittadino di Palermo “soggetto politico più affine”. Una scelta, forse maturata più per motivi dettati dalle prossime Politiche del 4 marzo e dalla nuova legge elettorale con un mix di maggioritario e proporzionale che per una totale condivisione delle linee guida del partito democratico. “Una scelta a titolo personale”, quella del primo cittadino di Palermo che più di unire, divide il sempre più lacerato Pd in Sicilia. Secondo alcune indiscrezioni, questo passo di Orlando che porterà in dotazione un nutrito gruppo di consiglieri comunali, potrebbe favorire la candidatura del suo fedelissimo Fabio Giambrone in un collegio “sicuro”.

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Al di là del plauso “scontato”, del capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo, da sempre in ottimi rapporti con Orlando, si registrano alcuni mal di pancia all’interno del Pd e alcune prese di distanza da parte di alleati storici di Orlando come Giusto Catania. Infatti, quest’ultimo – in una nota –  evidenzia che “l’adesione di Leoluca Orlando al Partito Democratico è una scelta personale, non è un problema nostro e noi non lo seguiremo. Siamo del parere che il Pd abbia contribuito a determinare la crisi populista che rischia di travolgere il Paese ed infatti continuiamo a lavorare per la costruzione di uno spazio autonomo della sinistra. Apprezziamo, invece, il fatto che il Sindaco abbia annunciato di voler aumentare “il tasso politico” nella maturazione delle sue scelte e nella composizione della giunta, esaltando “l’anomalia Palermo” in continuità con l’esperienza della precedente consiliatura e facendo ripartire l’azione amministrativa dalla coalizione e dal programma che ha vinto le elezioni comunali. Adesso riteniamo importante aprire una discussione complessiva sulle priorità programmatiche e sulle scelte strategiche per il governo di Palermo, che consolidi la prospettiva di cambiamento della Città in vista del 2022”.

“L’intenzione del Sindaco di Palermo di aderire al partito democratico è un fatto politico che merita un approfondimento immediato in seno al Pd di Palermo” – tuona – Antonio Rubino responsabile regionale dell’organizzazione del Pd siciliano. “Non è la prima volta che Leoluca Orlando annuncia questa scelta – continua Rubino – e le modalità con cui questo passaggio dovrà avvenire dovranno essere frutto di un dibattito condiviso all’interno del partito palermitano. Nulla in contrario a questa adesione: ma da annuncio di stampa facciamo in modo che diventi un fatto sostanziale e che tutto il partito possa sentirsene partecipe. In tal senso – conclude Rubino – chiedo a Carmelo Miceli di convocare urgentemente la direzione provinciale”. Enigmatica una frase di Giovanni Bruno della direzione regionale del Pd su Twitter: “In politica mai parlar troppo male del tuo avversario, domani potrebbe essere il tuo alleato”. Si riferisce al segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli che spesso è entrato in rotta di collisione con Orlando? “Ai posteri l’ardua sentenza”. Il civismo, tanto sbandierato da Orlando, è stato un fuoco fatuo ma utile a entrare con più forza contrattuale nel Pd.

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