Soprintendenza del mare della regione siciliana, missione archeologica subacquea a Malindi

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Inizia oggi la missione archeologica subacquea nel mare di Malindi della Soprintendenza del mare della regione siciliana con la partecipazione di Sebastiano Tusa, Claudio Di Franco (operatore subacqueo), Fabio Iorio (tecnico sonar) e Caesar Bita (archeologo subacqueo del Museo di Nairobi). La missione è stata organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Nairobi diretto da Francesca Chiesa in collaborazione con il Museo di Nairobi e il contributo del Ministero Affari Esteri.

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La prima Soprintendenza del Mare d’Italia, che oggi vanta ai vertici il prof. Sebastiano Tusa, è stata istituita in Sicilia con un apposito articolo nella legge finanziaria regionale del 2004 per tutelare, gestire e valorizzare la cultura del mare in Sicilia.  La nuova Soprintendenza opera presso il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e dell’Educazione Permanente dell’Assessorato per i Beni Culturali Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana ed ha compiti di ricerca, censimento, tutela, vigilanza, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico subacqueo, storico, naturalistico e demo-antropologico dei mari siciliani e delle sue isole minori. Questa struttura rappresenta l’approdo di un percorso nato nel 1999 con l’istituzione di un gruppo per la ricerca archeologica subacquea: il G.I.A.S.S. (Gruppo d’Indagine Archeologica Subacquea Sicilia) evolutosi nello S.C.R.A.S. (Servizio Coordinamento Ricerche Archeologiche Sottomarine). L’ottica a tutto campo – intesa come approccio sistematico alla cultura, alla tradizione ed alla storia del rapporto tra l’uomo ed il mare – con cui ha operato, ha affrontato tematiche, studiato siti e relitti inerenti l’evo antico, ma anche quelli medievali e moderni, nonché le tradizioni marinare contemporanee.

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