La Sicilia rivive un nuovo “Grand Tour” affidato ai pennelli e alle matite di Fabrice Moireau e al racconto di viaggio di Lorenzo Matassa

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Illustri viaggiatori hanno offerto il proprio sguardo per raccontare la Sicilia al mondo intero.

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Superarono mille difficoltà per scoprire paesaggi disegnati dalla natura e rileggere ciò che l’antichità e l’arte avevano consolidato in monumenti d’immenso valore. Nelle loro parole la Sicilia fu il luogo della definitiva crescita conoscitiva ed emozionale. Nasceva il “Grand Tour” e Goethe ne era il massimo profeta.

A distanza di quasi due secoli e mezzo da quel tempo, l’Isola rivive un nuovo “Grand Tour” affidato ai pennelli e alle matite di uno dei più grandi acquarellisti del mondo, Fabrice Moireau, e al racconto di viaggio di Lorenzo Matassa.

Quasi quattrocento opere a colori tracciano un nuovo percorso goethiano visibile nella mostra di Palazzo Reale e fruibile nel libro ‘Sicilia, il Grand Tour’, voluto e realizzato dalla Fondazione Tommaso Dragotto.

Nei luoghi ritratti l’artista si è recato personalmente, accompagnato dall’inseparabile zaino che contiene gli attrezzi da lavoro: la tavolozza, i colori, i fogli bianchi, i pennelli, l’immancabile sgabello pieghevole. Riprese dalla mano sapiente del maestro Moireau diventano acquerelli le testimonianze archeologiche dell’Isola, le vedute di alcune riserve naturali, le isole minori, i numerosi castelli, gli scorci dei siti Unesco. Un lungo itinerario nella Sicilia più intima, nei luoghi meno conosciuti, ma non per questo meno affascinanti e meritevoli di un viaggio.

Goethe soggiornò in Sicilia dal 2 aprile al 14 maggio 1787. Le tappe furono Palermo e i suoi dintorni, poi Segesta e Castelvetrano. Raggiunse, quindi, la Valle dei Templi di Agrigento e poi Caltanissetta, Catania, Taormina e Messina. Da quest’ultima città, distrutta dal terremoto del 1783, Goethe partì nuovamente alla volta di Napoli. Il diario di quel viaggio, divenuto leggenda, fu illustrato dall’artista Christoph Heinrich Kniep.

Il profilo di Fabrice Moireau

Nato a Blois, in Francia, nel 1962, Fabrice Moireau è laureato all’École nationale supérieure des arts appliqués et des métiers d’art di Parigi. I suoi libri, diari di viaggio all’acquerello, rappre­sentano importanti testimonianze socio-culturali.

Grande amante dell’architettura e dei giardini, Moireau, grazie alla tecnica dell’acquerello, riesce a riprodurre il sottile gioco di luci e restituire l’atmosfera di un monumento, di un paesaggio, di una strada.

Ha realizzato numerosi libri tra i quali: “Paris”, edito da Louis Vuitton, “Carnet d’une femme de chambre” e i cataloghi del “Festival international des jardins“ per il Domaine de Chau­mont-sur-Loire. Fabrice Moireau ha pubblicato diversi titoli: “Paris”, “Tetti di Parigi”, “Giardini di Parigi”, “Loira”, “New York”, “Roma”, “Firenze”, “Venezia” e “Berlino”.

Moireau vive a Firenze, ma è cittadino del mondo.

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