A Palermo la mafia e la criminalità organizzata rialzano la testa. Doppio oltraggio a Falcone: distrutta una statua e bruciata immagine

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A Palermo la mafia e la criminalità organizzata rialzano la testa tra minacce e omicidi rimarcando la presenza sul territorio con atti di vandalismo che arrivano a distruggere la statua di Giovanni Falcone che si erge davanti alla scuola che porta il nome del magistrato, nel quartiere Zen e a bruciare un cartellone con una immagine di Falcone posizionato davanti i cancelli della scuola Alcide De Gasperi e che faceva parte di un gruppo di altri cartelloni che erano stati realizzati nei giorni scorsi dagli studenti della scuola di piazza Papa Giovanni Paolo II.

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Solo alcuni giorni fa, la mafia è tornata a minacciare un giudice, il gip Nicola Aiello (che ha avuto assegnata la vigilanza), e un giornalista, Salvo Palazzolo mentre a maggio è stato ucciso Giuseppe Dainotti. Tutti segnali inquietanti che destano molta preoccupazione.

Non è la prima volta che la statua che ricorda il magistrato, subisce danneggiamenti. Ma gli atti vandalici arrivano a poco più di una settimana dall’anniversario della strage di via D’Amelio, il 19 luglio 1992, nella quale la mafia assassinò Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta.

“Il danneggiamento e il vilipendio della statua dedicata a Giovanni Falcone sono atti gravissimi – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ancor più grave perché rivolti anche a danneggiare una scuola che svolge da anni una importante opera di sensibilizzazione e formazione sociale. Appena informato mi sono messo in contatto sia con la Dirigente scolastica sia con le Forze dell’Ordine, auspicando che si possa risalire al più presto agli autori di questo gesto vile. Allo stesso tempo ho disposto che le maestranze comunali si adoperino per il pronto restauro della statua e un sopralluogo sarà svolto in questo senso domattina”.

“La distruzione della statua di Giovanni Falcone all’istituto Falcone allo Zen mette tristezza e rabbia. – ha detto il senatore Francesco Campanella (Mdp – Articolo 1) – Il gesto è imperdonabile, ma non possiamo non chiederci se le istituzioni abbiano fatto abbastanza per sconfiggere la cultura mafiosa allo Zen e nelle periferie più povere del Paese, tutto”. “Non mi riferisco certo al personale docente e amministrativo della scuola Falcone, – aggiunge il senatore – di cui conosco personalmente la professionalità e la volontà di spendersi per i ragazzi del quartiere cercando di costruire ponti con le famiglie degli studenti che frequentano la scuola. Non mi riferisco neanche al Comune, col quale tempo fa realizzammo una bella collaborazione insieme al sindaco Leoluca Orlando e l’ex assessore Barbara Evola per aprire alcune nuove sezioni della scuola materna. Nei quartieri più marginali c’è bisogno di uno sforzo maggiore da parte dello Stato”. “Per far capire che la legalità conviene e che lo Stato gli è amico. I primi a difendere la scuola devono essere i ragazzi e le loro famiglie. – conclude Campanella – Se invece dai cittadini del quartiere la scuola viene vista come un corpo estraneo, abbiamo fallito tutti, nonostante l’abnegazione degli insegnanti e degli operatori che vi si impegnano ogni giorno”.

“Il vile oltraggio alla statua di Giovanni Falcone – ha dichiarato il vice presidente vicario della commissione Antimafia Toto Cordaro –, verificatosi all’istituto comprensivo che del magistrato porta il nome, è uno schiaffo alla dignità dei siciliani e al ricordo che abbiamo di uno dei nostri uomini migliori, Giovanni Falcone, caduto nella lotta alla mafia e addolora di più se si pensa che è avvenuto all’interno di una scuola, luogo di crescita umana e culturale”. “A tal proposito desidero rammentare che la L.R. 15/09 – scritta da me insieme al collega Lillo Speziale – sul contrasto alla criminalità organizzata, e che introduceva , fra l’altro, l’ora della legalità nelle scuola superiori siciliane, non è mai stata applicata dal governo Crocetta ma mi impegnerò ugualmente affinché venga inserita tra i punti programmatici del prossimo governo, consapevole come sono che senza memoria non possa esservi futuro né civiltà e che la formazione scolastica sia un antidoto naturale alla cultura della sopraffazione e della violenza”.

Via Twitter, il segretario della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo scrive: “Grave segno di incultura, violenza, degrado ma un simbolo vivo nonostante il piccone” e la leader nazionale Cisl, Annamaria Furlan “indegno distruggere statua di Falcone. Un atto grave ed inqualificabile. Non bisogna abbassare la guardia contro la mafia e la delinquenza”. Anche il premier Gentiloni ha voluto manifestare, sul social, lo sdegno del Governo per “una misera esibizione di vigliaccheria”.

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