Ferrandelli: “L’attuale amministrazione ha dimostrato la sua incapacità di intercettare finanziamenti”. La replica di Orlando: “Evidentemente ignorano come sia cambiata la Programmazione comunitaria 2014/2020”

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Fabrizio Ferrandelli e Giuseppe Labita

“Vogliamo festeggiare la festa dell’Europa con gesti concreti e non con fumose passerelle. La mia campagna elettorale è concentrata sulla lotta alla povertà. Siamo convinti che il futuro di questa città passi dalla creazione di condizioni favorevoli per attrarre investimenti affinché ci sia opportunità di sviluppo economico e lotta alla povertà”. Così Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo durante la presentazione di Giuseppe Labita, assessore designato alla Programmazione europea, fondi comunitari e progettazione partecipata.

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“In una città affamata di lavoro come Palermo è inaccettabile che in questi ultimi anni non siano state utilizzate delle somme importanti come quelle dei finanziamenti europei che possono dare risposte reali al territorio. Le entrate dirette dei fondi europei nel triennio 2013-2015 – precisa Ferrandelli – non hanno superato gli 800mila euro: una cifra irrisoria. Bisogna attivare reti e utilizzare al massimo le potenzialità dell’amministrazione per spremere l’Europa come un limone. Ho chiesto a Giuseppe Labita di entrare in squadra perché sono convinto che sia la persona giusta per svolgere il ruolo di facilitatore per le cooperative, le associazioni, le imprese, i semplici cittadini, dando senso alla nostra azione amministrativa, attraverso una azione di progettazione e programmazione condivisa con il territorio. L’attuale amministrazione si è distinta invece per l’effetto contrario – ha proseguito Ferrandelli. Abbiamo già dato avvio a una call europea per chiedere a progettisti tedeschi, spagnoli, dell’Europa dell’est di affiancare il nostro personale dell’amministrazione comunale in una fase iniziale – conclude Ferrandelli – per imparare a drenare ogni risorsa comunitaria”.

“L’attuale amministrazione ha dimostrato la sua incapacità di intercettare finanziamenti. Ciò è stato possibile perché non esiste un vero piano strategico e di sviluppo per la nostra città – ha esordito il neo assessore designato Giuseppe Labita. Ho cercato sul sito del Comune, al link sulla amministrazione trasparente, ma ho constatato che non si trovano documenti da poter scaricare. Le uniche fonti disponibili sono i bilanci del Comune, dove però si trovano delle voci generiche” – ha aggiunto Labita. Che ha poi precisato: “Dell’ufficio Europa del Comune oggi non ne sentiamo più parlare e mi domando il perché. Noi intendiamo utilizzare consulenze esterne, anche internazionali, coinvolgere in modo attivo il Comune nelle reti strategiche europee e dare vita a tavoli di progettazione partecipata – ha poi concluso Labita”.

Non si è fatta attendere la replica al vetriolo di  Orlando, che attribuisce al rivale, definito “il burattino del trio Miccichè-Cuffaro-Cammarata”, tre “figuracce”. Il sindaco contesta, in primo luogo, la cifra di 800mila euro di fondi europei che sarebbero arrivati al Comune: “Evidentemente non sanno consultare un sito Internet, ignorano come sia cambiata la programmazione comunitaria 2014-2020, ignorano cosa sia un programma come il Pon Metro, che da solo vale oltre 80 milioni di euro”.

Per Orlando, con l’attacco sui fondi Ue Ferrandelli ha rivolto “un gravissimo insulto ai dipendenti e professionisti che lavorano in questo settore dentro l’amministrazione e che in questi anni hanno portato a Palermo fondi extracomunali per oltre 620 milioni di euro, segno della visione d’insieme e dell’approccio strategico avuto in questi anni. Una bella differenza rispetto ai 10 milioni portati nel quinquennio precedente dagli amici di Ferrandelli”.

“La scelta di Fabrizio Ferrandelli di individuare un massone dichiarato alla carica di assessore è messaggio inquietante, infatti chi ricopre cariche pubbliche non dovrebbe aderire a poteri paralleli, seppur legali” – ha aggiunto Giusto Catania, assessore al Comune di Palermo e candidato di Sinistra Comune al consiglio comunale.

“I rappresentanti istituzionali, nell’esercizio delle loro pubbliche funzioni, devono rispondere esclusivamente a poteri trasparenti. In questo senso ci sembra che la scelta di Ferrandelli sia un segnale preoccupante anche alla luce della decisioni recenti della commissione parlamentare antimafia, presieduta da Rosi Bindi, che solo qualche settimana fa, ha chiesto che venissero sequestrati gli elenchi degli aderenti alle logge massoniche di Calabria e Sicilia. Dopo avere tra i suoi grandi elettori un noto condannato per mafia – conclude Catania – a Ferrandelli, per completare il quadro, mancava solo la proposta di un massone come assessore”.

“Massone, e allora? Proprio perché non ho nulla da nascondere non ne ho fatto mistero. Sono un professionista e ho assunto l’impegno da professionista e padre di famiglia di aiutare Fabrizio a governare la città. La trasparenza è la base fondamentale del mio percorso umano e professionale. Invito chi la mette in dubbio a guardare altrove”. Risponde così Giuseppe Labita, assessore designato alla Programmazione europea, fondi comunitari e progettazione partecipata della Giunta del candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli.

E aggiunge: “Per completezza di informazioni, al signor Catania dico anche che ho presentato istanza per essere iscritto al Circolo degli scacchi. Attendo risposta”.

Nel tardo pomeriggio arriva un video di Ferrandelli pubblicato sui canali social a chiusura del botta e risposta al vetriolo con Orlando: “Il tema del giorno sono i burattini e il primo burattino che mi viene in mente è l’Orlando furioso”.

“Basta polemiche e offese. Capisco che le contestazioni a ogni confronto e le critiche a ogni passo che fa in città, per chi ha governato Palermo per 30 anni, possano rendere nervosi. Noi dobbiamo rispondere ai palermitani con le cose concrete. Ho troppo rispetto per il ruolo che mi accingo a ricoprire per scadere nella provocazione. Oltre al tema delle alleanze, che ormai è cosa nota a tutti, ha altre argomentazioni? I palermitani sanno chi sta con me in maniera chiara e trasparente. Io ho dichiarato le forze politiche che hanno sottoscritto il programma che ho scritto insieme ai palermitani – continua – e sanno anche chi sta con Orlando. O ogni volta devo ricordare che è sostenuto da Crocetta, da Alfano, Cardinale, Lumia, Vizzini? Basta. Concentriamoci sulle cose che dobbiamo fare.

Parliamo dell’acqua che arriva ogni due giorni a Settecannoli, del panificio e delle altre attività commerciali di via Sicilia che rischiano la chiusura perché non ci sono tempi certi per i cantieri dell’anello ferroviario, dal 1990 ad oggi. Orlando c’era, io no – precisa Ferrandelli. Vogliamo parlare degli altri 5.106 palermitani che l’anno scorso hanno lasciato la città perché senza occupazione; vogliamo creare i presupposti affinché possano ritornare o stare a guardare mentre altri 5mila nostri concittadini vadano via anche quest’anno?

Vogliamo parlare di fondi comunitari? Invito a riguardare lo streaming della mia conferenza stampa – dice Ferrandelli. Abbiamo parlato delle somme che sono pubblicate in bilancio dal 2013 al 2015. Sono somme derivanti dalla progettazione diretta del Comune. Poi se si vuole spostare l’attenzione sul Pon Metro e sugli 80 milioni di euro, ricordo che sono somme che vengono messe a disposizione di tutte le aree metropolitane d’Italia e che a Orlando sono piovute sulla testa, senza alcun merito, così come come quelle del Piano operativo regionale. Ora la sfida riguarda la qualità e la capacità di spesa di queste risorse. Parliamo di questo. Io non scivolerò in accuse e insulti per sporcare l’avversario – conclude Ferrandelli – c’è una palude di offese da qui all’11 giugno e io non ci sto. Mi occuperò solo delle questioni reali che riguardano la mia città”.

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