Sicilia maglia nera per ettari bruciati: l’Osservatorio Incendi porta il Catasto sotto controllo pubblico

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Il 3 dicembre a Palazzo Bonocore la conferenza conclusiva del progetto sostenuto dal Sicily Environment Fund presenta un anno di dati, segnalazioni e proposte per usare il Catasto Incendi come strumento di prevenzione e trasparenza. Nello stesso appuntamento verrà lanciata FireFree, la nuova piattaforma partecipativa dell’Osservatorio Incendi

Osservatorio Incendi

Il 3 dicembre 2025, alle ore 16.00Palazzo Bonocore a Palermo ospiterà la conferenza conclusiva di “Osservatorio Incendi”, progetto pilota sul Catasto Incendi promosso dall’associazione Fenice Verde e finanziato dalla fondazione Sicily Environment Fund. L’iniziativa, nata come osservatorio cittadino per la prevenzione e la gestione degli incendi boschivi in Sicilia, chiude la fase sperimentale e apre una nuova tappa del percorso, con l’estensione del modello a livello regionale e un coordinamento più stretto tra istituzioni, associazioni e reti di “guardiania” del territorio. A confrontarsi su questi temi saranno, tra gli altri, Giovanni Tarantino per Fenice VerdeGaia Agnello per il Sicily Environment Fund, rappresentanti dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente e del Dipartimento regionale della Protezione Civile, il prof. Tommaso La Mantia dell’Università di Palermo e il deputato regionale Giovanni Lupo dell’Assemblea Regionale Siciliana.

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La Sicilia è oggi la maglia nera degli incendi: secondo Legambiente, nel 2025 sono andati in fumo circa 49.000 ettari di territorio in 606 roghi, pari a oltre la metà dei 94.070 ettari bruciati in Italia tra gennaio e metà ottobre. Un bilancio che si traduce in versanti colpiti più volte, perdita di biodiversità, paesaggi rurali devastati, comunità sotto pressione. Eppure lo strumento che dovrebbe governare il “dopo fuoco”, ovvero il catasto dei soprassuoli percorsi da incendio, previsto dalla Legge 353/2000, resta spesso in ritardo, poco leggibile, difficilmente consultabile dai cittadini. È in questa frattura tra ciò che la legge prevede e ciò che accade davvero sul territorio che nasce l’esperienza dell’Osservatorio Incendi.

Il progetto ha dimostrato che è possibile trasformare un adempimento tecnico in una infrastruttura civica: una piattaforma digitale interattiva che consente ai Comuni di pubblicare catasti provvisori con cartografie online, ai cittadini di inviare osservazioni georeferenziate e alle associazioni di monitorare nel tempo l’uso dei suoli colpiti dal fuoco. Nei Comuni pilota di Carlentini e San Mauro Castelverde sono stati pubblicati catasti provvisori digitali e, in cinque mesi, sono arrivate 122 segnalazioni di incendi e potenziali inneschi da parte della popolazione, validate da un team tecnico prima della messa online, rendendo finalmente leggibili e verificabili informazioni che di norma restano confinate in atti amministrativi complessi.

Il lavoro non si è fermato alla dimensione digitale. Attorno all’Osservatorio è nata una rete regionale delle associazioni siciliane antincendio, che mette insieme gruppi di volontariato, comitati locali e realtà ambientaliste impegnate nella guardiania del territorio. Due appuntamenti chiave (l’incontro regionale del 17 maggio e l’assemblea pubblica del 31 luglio a Palermo) hanno portato sul tavolo richieste comuni: più prevenzione, un uso pieno e trasparente del Catasto Incendi, protocolli di collaborazione stabili tra Regione, Protezione Civile e società civile contro la cosiddetta “mafia del fuoco”.

Il progetto, che applica i principi della citizen science integrando dati ufficiali, rilevazioni satellitari e segnalazioni dal basso, è entrato nella Rete europea di Citizen Science e nel network Citi-Obs; i risultati dell’esperienza siciliana saranno presentati nel 2026 alla Conferenza Europea di Citizen Science di Oulu come caso studio di governance partecipata del rischio incendi.

La conferenza del 3 dicembre a Palazzo Bonocore ricostruirà questo percorso, mettendo al centro del dibattito il nodo del Catasto Incendi, tra potenzialità e criticità strutturali: molti Comuni non dispongono di personale e competenze informatiche sufficienti per aggiornare il catasto nei tempi previsti; gli elenchi provvisori vengono pubblicati in ritardo, spesso in formato solo tabellare, difficile da reperire e da leggere; la fase di osservazioni dei cittadini si apre quando le tracce del fuoco sul terreno sono quasi scomparse, riducendo la possibilità di un controllo civico puntuale. Nel 2023 la Regione Siciliana ha nominato commissari ad acta per 147 Comuni inadempienti sul Catasto Incendi: più di un terzo dei municipi dell’isola.

Da qui le proposte che saranno discusse durante l’incontro: digitalizzazione integrale dei catasti, interoperabilità con il Sistema Informativo Forestale regionale, creazione di una piattaforma pubblica centrale che raccolga mappe georeferenziate aggiornate e procedure semplificate per le osservazioni dei cittadini. L’obiettivo è portare il catasto “fuori dai cassetti”, rendendolo consultabile via web, collegato alle segnalazioni civiche e utilizzabile come strumento di pianificazione e prevenzione, non solo di repressione.

In questo quadro si inserisce FireFree (firefree.it), la nuova iniziativa dell’Osservatorio Incendi: una piattaforma partecipativa che raccoglierà contributi di cittadini, associazioni, tecnici e ricercatori per tradurre dati, criticità e pratiche emerse dal progetto pilota in proposte legislative e regolamentari sul contrasto agli incendi boschivi in Sicilia. FireFree segna il passaggio dalla sperimentazione sul campo alla costruzione di una base di evidenze a supporto delle scelte politiche, con percorsi di consultazione che restituiscono in modo trasparente le posizioni emerse e le priorità condivise.

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