Turismo, a Palermo stagione estiva più lunga: bene il fuori data, fioccano le prenotazioni dopo Ferragosto e fino a novembre
Assoturismo: ad agosto calo della domanda interna impatta su tutta la filiera: dalle strutture extralberghiere (- 20%) alla ristorazione (-30%) mentre presenza turisti stranieri (+5%) premia gli hotel

Il complesso della Zisa, a Palermo
“L’estate 2025 segna un cambiamento nei flussi turistici a Palermo: meno turisti nelle date tradizionali e una stagione che si allunga fino a novembre”. Il dato è di Assoturismo Confesercenti Palermo che ha sondato la propria base associativa per avere un quadro completo sull’andamento turistico dell’estate 2025 e della settimana di Ferragosto su tutta la filiera: dagli alberghi ai ristoranti, dai B&B ai balneari, dalle guide turistiche al trasporto pubblico non di linea. Il risultato? La frenata della tenuta espansiva del turismo c’è stata, come in tutta Italia, e la causa è stata soprattutto la diminuzione di domanda interna. Le presenze dei turisti stranieri sono rimaste, invece, forti con una crescita del 5 per cento, compensando parzialmente le perdite economiche del comparto, soprattutto per quanto riguarda le strutture alberghiere di qualità. Incoraggiante il post Ferragosto che registra una ripresa delle prenotazioni fino al mese di novembre.

“Il turismo internazionale – dice Corinna Scaletta, presidente di Assoturismo – ha registrato una maggiore capacità di spesa dello scorso anno. Se guardiamo ai numeri – dice- da gennaio a luglio 2025, lo scalo aeroportuale di Palermo ha registrato 5.198.351 passeggeri, con una crescita del +3,47% rispetto al 2024. Solo a luglio, sono transitati 1.012.300 passeggeri, con un coefficiente di riempimento record dello scalo dell’87%. La distribuzione è stata: rotte domestiche per il 59,36% e rotte internazionali per il 40,64%, la domanda interna dunque non è marginale. C’è anche un’altra considerazione da fare: la nostra città è percepita come meta d’arte e cultura, con una forte identità gastronomica ma non come destinazione balneare di massa. Quest’anno è come se la stagione estiva si fosse allungata: i lidi prevedono presenze fino a novembre. Già dalla prossima settimana riprende l’occupazione dei posti letto nelle strutture ricettive del settore extralberghiero. Storicamente, i mesi da novembre a Pasqua, e luglio e agosto segnano un calo fisiologico di visitatori in città. Il picco di turisti si concentra da Pasqua a giugno, tra settembre e ottobre e poi a Natale. Quest’anno, invece, ci sono buone attese anche per il mese di novembre”.
A macchia di leopardo, la contrazione della domanda interna dovuta all’inflazione, ha comportato cali di presenze nel mese di agosto dal 20% e fino al 25% rispetto al 2024 per il comparto la ricettività extralberghiera e del 30% per la ristorazione. Non hanno segnato il tradizionale pienone neppure i balneari. “È stato un Ferragosto senza ressa o lunghe fila per entrare nei lidi di Palermo – dice Alessandro Cilano, presidente di Fiba Confesercenti Sicilia- Le abitudini sono cambiate: sempre meno clienti fissi e abituali per lunghi periodi e un grande ricambio. Certifichiamo una tendenza annunciata negli ultimi anni: la stagione estiva, anche a causa dei cambiamenti climatici, è diventata sempre più lunga e le presenze sempre più spezzettate. Paradossalmente il Ferragosto non rappresenta più il picco della stagione, il flusso diventa più costante dalla settimana successiva, sia per quanto riguarda le presenze locali e siciliane che per ciò che concerne i turisti italiani e stranieri”.
“Il turista nostrano non rinuncia alle vacanze ma destina meno risorse alla propria esperienza di viaggio, scegliendo vacanze più brevi, riducendo il numero di pranzi e cene nei ristoranti e comprimendo l’acquisto di servizi che il territorio offre in ambito turistico – dice Marco Mineo, presidente di Assohotel Palermo – Tutto questo non può che impoverire le ricadute economiche per la destinazione. L’aumento, seppur contenuto, della domanda di turismo internazionale (+5 per cento) – conclude Mineo – è andato a supporto del settore alberghiero che ha segnato un aumento in termini di tariffa media rispetto al 2024 salvaguardando inoltre i medesimi livelli occupazionali. Il cliente internazionale sembra ancora preferire forme di ospitalità con elevati standard di qualità e si affida sempre più a ‘viaggi su misura’”.
L’aumento esponenziale registrato a Palermo di strutture ricettive extralberghiere, lievitate dal 2022 al 2025 di circa 1.000 unità attestandosi a 5.380 strutture (contro un aumento regionale delle strutture alberghiere che dal 2023 al 2024 è stato di solo 9 strutture), ha fatto il resto. Come dire: il calo medio registrato in termini di presenze nelle strutture ricettive extralberghiere del capoluogo è il risultato del boom di offerta da una parte e della contrazione della domanda del mercato italiano che resta il più propenso ad alloggiare in strutture complementari all’accoglienza alberghiera.
Cosa fare? Assoturismo Confesercenti Palermo evidenzia la necessità di approntare un modello di sviluppo della destinazione Palermo che agisca su precise direttrici: investire su grandi eventi di livello nazionale e internazionale, legati a cultura, spettacolo e sport; costruire un’offerta turistica strutturata che valorizzi artigianato e tradizioni, coinvolgendo chi lavora nel centro storico; sostenere la ristorazione di qualità, puntando su esperienze enogastronomiche che siano vere e memorabili e rendere sempre più legalità e decoro temi non derogabili. “Un percorso nel cui solco – conclude Scaletta – abbiamo già inteso sollecitare l’Amministrazione Lagalla affinché si possano dare risposte compiute e concrete alla categoria”.