In Piazza Castelnuovo allestita un’osteria con un menù con portate difficili da digerire: da “Liberi di corrompere” alla Legge Bavaglio, dal gioco d’azzardo al rischio privatizzazione dei beni confiscati
In Sicilia arriva “Fame di verità e giustizia” di Libera: un viaggio per rimettere al centro della dibattito pubblico l’urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti. Nel 2024 sono ben 22.659 i reati spia in Sicilia, seconda regione in Sud Italia. Il 26% dei reati spia nella Provincia di Palermo, segue la Provincia di Catania. La Sicilia seconda regione d’Italia per persone indagate per reati di corruzione e concussione nel 2024 5 inchieste e 82 persone indagate

Un‘osteria, pochi tavoli e un menù speciale di 12 portate difficili da digerire. Tra i primi, piatti bollenti che non scaldano è possibile scegliere il piatto “Beni confiscati” che ha come ingredienti privatizzazione, vendita, regalo ai mafiosi; o “Liberi di corrompere” con ingredienti impunità, corruzione “solidamente” regolata, ancora sistemica e organizzata. Se vuoi scegliere solo un secondo puoi trovare bocconi duri da mandare giù come la ”Legge bavaglio” con ingredienti particolari: divieto di informare, corto circuito dell’informazione, querele temerarie; o “Sovraffollamento delle carceri” con ingredienti: celle sovraffollate, la carenza di personale, la scarsità di attività educative e di reintegrazione. E per ultimo quei dessert dimenticati, ma essenziali come “Verità per le vittime innocenti delle mafie ingredienti”: 80% dei familiari non conosce verità; e “Liberi di scegliere” composto da nessuna tutela per chi vuole fuggire dai contesti mafiosi. Con un flash mob in Piazza Castelnuovo, Libera ha dato il via alla tappa siciliana di “Fame di verità e giustizia” un viaggio a 30 anni dalla nascita di Libera e della sua rete associativa, che sta attrversando il Paese, da Nord a Sud e l’Europa con con iniziative, flash mob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia per animare il dibattito pubblico con l’obiettivo di riscrivere la piattaforma in tema di lotta alle mafie e corruzione, con una funzione di advocacy rispetto alle istituzioni competenti. Una mobilitazione contro le mafie dei potenti e dei colletti bianchi con l’obiettivo di rimettere al centro della vita pubblica l’urgenza nel contrasto a mafiosi e corrotti partendo dai punti dell’agenda civile. Dopo Palermo, la campagna di Libera toccherà le città di Messina, Catania, Avola, Modica con flash mob, speaker corner, incontri sui temi della campagna, dall’emergenza educativa alla verità e giustizia per le vittime innocenti delle mafie, dai temi della pace alle grandi opere.
Le proposte
Riutilizzo dei beni confiscati, diritti per le vittime innocenti delle mafie, Libere di scegliere, contrasto alla corruzione, preoccupazione per il DL sicurezza e una giustizia diseguale, promozione dell’educazione come strumento di emancipazione dalle mafie, gioco d’azzardo, ambiente, libertà di informazione, un carcere che rieduchi, disarmare e non armare, contro l’attacco al dissenso, all’autonomia della magistratura e alla democrazia rappresentativa: sono i punti della piattaforma su cui Libera chiede scelte politiche concrete e strutturali, non proclami. Tra questi: norme più efficaci su confisca e riutilizzo sociale dei beni mafiosi; scrivere il diritto alla verità nella carta costituzionale; approvare una regolazione stringente delle situazioni di conflitto di interesse; una nuova strategia nazionale sulle aree a forte povertà educativa; approvare una legge quadro del settore del gioco d’azzardo; tutela e sostegno per chi denuncia e rompe con il crimine; politiche inclusive per chi vive in situazioni di marginalità; inserire nell’ordinamento la direttiva sulle querele temerarie.
Reati spia in Sicilia
C’è un tentativo di smantellare leggi preziose per individuare quei “reati spia” della presenza mafiosa e, a fronte dell’aggravarsi della corruzione, assistiamo a un progressivo allentamento dei freni inibitori sul piano legislativo e dei controlli. Siamo davanti a una giustizia che da un lato mette in campo leggi rigorose nei confronti degli ultimi, dall’altro lato si presenta con le armi spuntate nei confronti della criminalità mafiosa e dei colletti bianchi. Libera ha elaborato i dati relativi ad alcuni reati spia (reati di usura, di estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche), reati che possono indicare una possibile infiltrazione delle mafie nel tessuto economico. Nel 2024 il numero in Italia è di 322.071, pari a 822 reati al giorno, 34 ogni ora. Il 50,4% dei reati sono concentrati al Nord, il 28,1% al Sud comprese le isole e il 21,4 % al centro.
Nel 2024 il dato complessivo dei reati spia in Sicilia è pari a 27.110: seconda regione del Sud. In particolare, sono 995 le estorsioni, 8 i reati di usura, 160 di riciclaggio e impiego di denaro, il picco è sulle truffe e le frodi informatiche (19.441) e sui delitti informatici (2055).
Alla provincia di Palermo va il primato dei reati spia in regione, il 26% del totale, con 5858 reati (estorsioni 207 , riciclaggio e impiego di denaro 42, truffe e frodi informatiche 5165, delitti informatici 440). A seguire c’è la provincia di Catania, con 4978 reati spia,il 22% del totale (estorsioni 262, usura 3, riciclaggio e impiego di denaro 51, truffe e frodi informatiche 4028, delitti informatici 634). A seguire Messina, con 2798 reati spia, (estorsioni 100, riciclaggio e impiego di denaro 24, truffe e frodi informatiche 2508, delitti informatici 166); Siracusa con 2111 reati spia (estorsioni 110, usura 2, riciclaggio e impiego di denaro 8, truffe e frodi informatiche 1794, delitti informatici 197) Trapani con 2103 (estorsioni 107, riciclaggio e impiego di denaro 8, truffe e frodi informatiche 1826, delitti informatici 167). Agrigento segue con 1579 reati spia (estorsioni 74, usura 1, riciclaggio e impiego di denaro 6, truffe e frodi informatiche 1360, delitti informatici 138); Ragusa con 1324 (estorsioni 48, riciclaggio e impiego di denaro 4, truffe e frodi informatiche 1158, delitti informatici 114); Caltanissetta con 806 reati spia (estorsioni 59, usura 1, riciclaggio e impiego di denaro 6, truffe e frodi informatiche 1360, delitti informatici 138) e Enna con il numero più basso di reati spia : 692 (estorsioni 33, usura 1, riciclaggio e impiego di denaro 3, truffe e frodi informatiche 606, delitti informatici 49)
Corruzione
La storia del contrasto alle mafie è anche una storia di leggi pensate per colpire in modo sempre più efficace non soltanto i crimini violenti, ma anche i “reati spia” che aiutano la magistratura a individuare la presenza di reti mafiose: dalla corruzione al voto di scambio. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 , Libera ha censito 53 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese, e ad indagare su questo fronte sempre caldo si sono attivate 29 procure in 15 regioni italiane. Complessivamente sono state 642 persone indagate per reati che vanno dall’ estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, al voto di scambio politico-mafioso, all’abuso di ufficio (successivamente cancellato) e traffico di influenze. Su base regionale, prima in classifica il Lazio con 11 inchieste e 131 persone indagate( 20% del totale nazionale), seguita da Sicilia con 5 inchieste e 82 indagati prima regione del sud insieme alla Campania . Dati che dimostrano come la corruzione è la vera patologia nazionale, e se rinunciamo a combattere quella, le mafie saranno ospiti d’onore dentro qualsiasi palazzo del potere.

Le tappe in Sicilia
• 13/06 Messina – ore 18.30 Villa Dante, ingresso lato Via San Cosimo
Con un flashmob e uno speaker corner daremo voce all’emergenza educativa che si combatte attraverso la promozione umana e non con la repressione. I partecipanti demoliranno un “muro” fatto di parole, dati e numeri legati all’emergenza e realizzeranno simultaneamente un “nuovo muro umano” fatto di strumenti e proposte. Un coro di parole positive pronunciate a voce alta, simboleggerà la forza della rete, dimostrando che le azioni e i percorsi più efficaci sono quelle collettivi. .
• 14/06 Palermo – ore 10.30 – Via Papa Sergio I n.61/N –
Posa della mattonella in ricordo di Lia Pipitone, un altro tassello per sua memoria. La storia di Lia, uccisa perché ribelle al patriarcato mafioso, è la storia di tante donne che sono morte in nome di un sogno di libertà. Chiederemo il riconoscimento e un maggiore supporto per tutte quelle donne e madri che, come Lia, hanno diritto a essere libere di scegliere una vita senza violenza e oppressione per sé e i propri figli. Ribadiremo la necessità del diritto alla verità per le tante storie ancora in attesa.
• 14/06 Modica (RG) – ore18.30 – Corso Umberto (all’altezza del n.114)
Il segno del FIORE che sboccia rappresenta plasticamente gli effetti di una GIUSTIZIA RIGENERATIVA capace di aiutare, i più giovani in particolare, a intraprendere un percorso di cambiamento e rinascita. Mentre la linea repressiva, attualmente adottata, criminalizza senza innescare alcun cambiamento positivo, l’educazione è capace di rigenerare la persona e di emanciparla dai contesti criminali e mafiosi. Inviteremo la gente a piantumare insieme a noi un FIORE, aggiungendo alla terra un po’ di concime, accompagnati dal brano “Via del campo” di F. De Andrè che ci ricorda che “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.
• 14/06 Avola (SR) – ore 17.00 – Parco delle Rimembranze, Piazza Regina Margherita n. 33
Giochi cooperativi, di ruolo e un flahmob daranno modo ai partecipanti di riflettere sul valore della non violenza e della pace, promuoveranno la consapevolezza del significato ampio del “disarmare”, del costo sociale della guerra e dell’importanza della trasparenza nelle decisioni pubbliche.
• 15/06 Catania – ore17.30 Villa Bellini (ingresso lato Via Etnea)
Flashmob itinerante che, con partenza da Villa Bellini, attraverserà la Via Etnea e si concluderà in Piazza Stesicoro. Al suono di una tromba da stadio, cercando il coinvolgimento e stimolando la curiosità dell3 cittadini3, verranno proclamati i dati nazionali e locali sull’emergenza educativa, ma anche le nostre proposte. Manifesteremo il nostro dissenso contro quelle misure che rischiano di criminalizzare e punire, raccontando le possibili soluzioni che tengono conto dell’inclusione e della possibilità di dare una nuova vita a quelle persone che con coraggio scelgono di non abbandonarsi a un destino prestabilito.
• 15/06 Messina – ore 18.30 Piazza dell’Angelo, Capo Peloro
La Fame di “GIUSTIZIA SOCIALE”, che trova tutela nell’art.3 della Costituzione, affligge le comunità come la nostra, a causa di grandi opere o progetti di riqualificazione imposti dall’alto – inutili e dannosi – come per esempio il Ponte sullo Stretto di Messina – allo stato attuale mancante anche della sicurezza scientifica che si possa realizzare – o come il progetto per l’Ex Area Sanderson, uno dei fantasmi dell’industrializzazione messinese del secolo scorso. I partecipanti e tutt3 coloro che vorranno unirsi, sceglieranno un cartello con una frase, un luogo, un sito o un simbolo del proprio territorio da proteggere o valorizzare oppure da rigenerare, per rappresentare l’idea che lo sviluppo di un territorio deve passare per la condivisione con le comunità e che il patrimonio ambientale, così come quello animale, vanno protetti e difesi dalle speculazioni e dagli affari illeciti. Si formerà una catena umana, intrecciando tra le mani dei nastri colorati che, richiamando i colori della pace, simboleggeranno resistenza pacifica e unione.
• 16/06 Messina – ore 9.30 – Viale Gazzi –
Abbiamo “Fame di MEMORIA VIVA”, quella che genera giustizia sociale e diventa un progetto collettivo. Hanno “Fame di VERITA’ E GIUSTIZIA” i familiari delle vittime innocenti che ancora non conoscono chi e perché abbia ucciso i loro cari. Ci ritroveremo sul Viale Gazzi, nei pressi del luogo dove è stato assassinato Ignazio Aloisi, vittima innocente della mafia messinese – un nome, una storia e una famiglia ancora in attesa – e re intitoleremo simbolicamente quella strada “VIALE DI TUTTE LE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE IN ATTESA DI VERITÀ E GIUSTIZIA”, unendoci a tante regioni e città d’Italia nella stessa rivendicazione. Per chiedere al Governo di riconoscere e garantire diritti e bisogni a chi ha subito un dolore provocato dalla violenza mafiosa. Per chiedere di prendersi cura dei nostri territori, per liberare i nostri quartieri dalle armi e dalla cultura della violenza attraverso l’educazione, la cultura, l’innovazione e la dignità del lavoro.