Grande partecipazione alla presentazione a Palermo del libro del Ministro della Cultura Alessandro Giuli: “Antico presente. Viaggio nel sacro vivente”
Il libro si configura come un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia del Mito, alla scoperta dei luoghi, dei protagonisti e dei riti dell’antica Roma

Fotografia di Claudio Pezzillo
Martedì 10 giugno, in tantissimi hanno assistito a Villa Malfitano, a Palermo, alla presentazione del libro “Antico presente. Viaggio nel sacro vivente” (Baldini+Castoldi) del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.
L’incontro, organizzato e moderato da Alberto Samonà, giornalista e membro del Cda del Parco Archeologico del Colosseo, in collaborazione con il Festival Naxoslegge e la Fondazione Whitaker, ha rappresentato un importante momento di riflessione sul rapporto tra sacro, identità e memoria storica, temi centrali nell’opera di Alessandro Giuli.
Il libro si configura come un vero e proprio viaggio attraverso l’Italia del Mito, alla scoperta dei luoghi, dei protagonisti e dei riti dell’antica Roma, ma anche delle testimonianze archeologiche, artistiche e architettoniche e dei paesaggi che ancora oggi parlano alla nostra coscienza, restituendo una visione viva e attuale.
Di grande rilievo gli interventi dei relatori Fulvia Toscano, Massimo Cultraro e Fabio Granata, che hanno offerto chiavi di lettura approfondite e stimolanti dell’opera. Un momento particolarmente emozionante è stato offerto dal maestro Mimmo Cuticchio, che ha regalato al pubblico un intenso “cunto” fuori programma.
Alla presentazione hanno preso parte numerose personalità istituzionali, tra cui il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’Assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato, l’Assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella e l’Avvocato Roberto Tricoli, in rappresentanza della Fondazione Withaker.
La serata si è conclusa con un sentito ringraziamento al pubblico numeroso e partecipe, e al contributo di “Spazio Cultura”, che ha curato la vendita del volume.
«È stata un’occasione importante – sottolinea Alberto Samonà – per riaffermare che la cultura, quando è vissuta come esperienza autentica e condivisa, può farsi ponte tra mondi e visioni dell’anima. In essa si rinnova il legame con le radici della nostra identità, quelle che, come fili invisibili, incontrano il mito, la storia e il sacro per dare senso al presente. Questo libro è un richiamo all’origine, un invito al viaggio interiore nei territori dello spirito, dove l’eco degli dei ancora parla a chi sa ascoltare».