Centro Studi “Tagliacarne”: Occupazione in sofferenza a Palermo ed Enna
Albanese (Camera di Commercio Palermo Enna): “Numeri negativi, preoccupa molto il tasso di inattività”

Alessandro Albanese
Secondo l’analisi dei dati del Centro Studi delle Camere di Commercio “G. Tagliacarne”, nella Città Metropolitana di Palermo e nella provincia di Enna il mercato del lavoro è in grossa sofferenza e i numeri che vengono fuori sono preoccupanti. In particolare lo studio – condotto a livello nazionale – ha riguardato una serie di parametri relativi alla fascia d’età 15-64 anni: il tasso di occupazione, la differenza in punti percentuali tra i tassi di occupazione maschile e femminile, il tasso di disoccupazione, il tasso di inattività, le entrate previste di lavoratori per 100 residenti ed infine l’incidenza percentuale delle entrate di difficile reperimento.

Palermo: tasso di occupazione 44,4%; differenza in punti percentuali tra i tassi di occupazione maschile e femminile 20,3%; tasso di disoccupazione 14,7%; tasso di inattività 48%; entrate previste di lavoratori per 100 residenti 10,3%; entrate di difficile reperimento 36,9%. Nella graduatoria nazionale, sul fronte del tasso di occupazione, Palermo si attesta nella 101/ma posizione.
Enna: tasso di occupazione 48,6%; differenza in punti percentuali tra i tassi di occupazione maschile e femminile 22,7%; tasso di disoccupazione 10,7%; tasso di inattività 45,6%; entrate previste di lavoratori per 100 residenti 7,2%; entrate di difficile reperimento 42,9%. Nella graduatoria nazionale, sul fronte del tasso di occupazione, Palermo si attesta nella 91/ma posizione.

“Purtroppo anche nel 2024 le province di Palermo ed Enna – dice Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo Enna – si posizionano negli ultimi posti sul tasso di occupazione femminile e il tasso di occupazione giovanile, ma il dato più preoccupante è il tasso di inattività che fa registrare una percentuale molta alta rispetto al Nord del Paese. Un divario che è lo specchio dell’economia italiana e della forbice che si allarga sempre di più – sottolinea Albanese – . L’unico dato, se si può considerare confortante ma che letto in valore assoluto risulta ben poca cosa, è l’ingresso nel mercato del lavoro di manodopera ultra specializzata, che conduce in un terreno leggermente positivo. Questi numeri ci invitano tutti ad una seria analisi e riflessione rispetto alle misure che la politica deve prendere a sostegno dell’occupazione . Prima di tutto per il Mezzogiorno. È indispensabile il mantenimento della decontribuzione, anzi ritengo che sia urgente una grande misura di decontribuzione strutturale che guardi ai prossimi 5 anni in modo da incoraggiare le aziende ad assumere in via definitiva. Infine, è necessario contrastare le posizioni ideologiche che oggi anche attraverso il referendum tentano di togliere le misure che sono state invece un volano per le assunzioni”, conclude Albanese.