La nave scuola Amerigo Vespucci accolta a Palermo con “Il Piatto Rotto” e una cassata di 60 chilogrammi

0

Palermo ha mostrato il suo volto più dolce e accogliente per l’arrivo dell’Amerigo Vespucci. Il 9 e 10 maggio: due giorni di incontri, simboli e dolcezze per celebrare la bellezza della rinascita

4cbe38c7-79f2-4f1e-bc8d-755410d0a40b

Lo scorso 10 maggio, davanti al veliero più bello del mondo, la nave scuola Amerigo Vespucci, il Made in Sicily in collaborazione con la Città di Palermo ha celebrato il valore dell’accoglienza con un gesto dolce e potente: la realizzazione di una cassata monumentale di oltre 60 kg. 

Banner Rag Giuseppe Pannullo

A prepararla è stato il maestro pasticcere Giovanni Catalano della storica Pasticceria Oscar 1965 di Palermo. La cassata è stata impreziosita da un decoro unico: un dipinto con colori alimentari realizzato in estemporanea dal maestro Domenico Boscia. Il prezioso decoro è dedicato al viaggio dell’Amerigo Vespucci ed ispirato all’opera simbolica Il Piatto Rotto. Si tratta di un piatto in ceramica con una storia unica (nasce a Santo Stefano di Camastra viene poi riparato in Giappone con la tecnica del Kintsugi) che racchiude in sé il significato profondo del viaggio e della rinascita attraverso le ferite.

Il tema dell’accoglienza è stato simbolico perno della giornata del 9 maggio, quando il Comandante Giuseppe Lai e una delegazione dell’equipaggio sono stati accolti nella “casa della città”, il Teatro Massimo, per una visita istituzionale. In questa occasione si è svolto anche un simbolico scambio di doni tra il Sovrintendente Marco Betta e il Comandante Giuseppe Lai.

Abbiamo pensato che invitare il Comandante a scendere dalla nave per visitare il Teatro potesse essere un modo per mostrare il volto più accogliente e culturale di Palermo. Di solito è la nave che accoglie i visitatori a Palermo e noi abbiamo voluto dare simbolicamente anche un segnale opposto” spiegano Giovanni Callea e Davide Morici de il Made in Sicily che hanno coordinato le attività. 

Durante la visita è stata presentata in anteprima proprio l’opera Il Piatto Rotto, alla presenza dell’Assessore Maurizio Carta, in rappresentanza del Sindaco Roberto Lagalla, del Sovrintendente del Teatro e del presidente dell’Aeroporto Falcone e Borsellino, Salvatore Burrafato e della Termina Manager Susi Miccichè. Per la prima volta è stato mostrato al pubblico il piatto in ceramica riparato a Tokyo dall’artista giapponese Aya Oguna, protagonista insieme al Comandante Lai, di un video che ha superato il milione di visualizzazioni.

Il piatto rappresenta la capacità di superare le fratture del viaggio trasformandole in valore, proprio come fa il Kintsugi, l’arte giapponese che impreziosisce le crepe con l’oro- spiegano gli autori  e proseguono–L’idea di realizzarlo è nata a Los Angeles, durante la prima tappa internazionale del tour, quando il Comandante Lai, in un’intervista, parlò della forza di rimettere insieme i sogni spezzati. Da allora il progetto Il Piatto Rotto  ha seguito il Vespucci fino a Tokyo e ora approda a Palermo”.

L’opera si compone di due piatti gemelli: uno ha viaggiato a bordo del Vespucci, l’altro è stato donato alla Fondazione Made in Sicily Museum, costituita ufficialmente proprio il 9 maggio – data simbolica legata alla memoria di Peppino Impastato, che considerava la bellezza una forma di resistenza.

Durante l’incontro è stata presentata anche l’evoluzione dell’opera: una collezione di 77 piatti dedicati al viaggio esteriore e interiore, arricchita nel piatto n. 76 da un microchip contenente sette suoni originali composti e donati al progetto dal Maestro Marco Betta. I suoni, che evocano il respiro della nave e dell’anima umana, saranno integrati nel piatto in forma digitale (NFT) e udibili attraverso lo smartphone. 

Le giornate del 9 e 10 maggio si sono, così, trasformate in un inno alla memoria, all’accoglienza e alla trasformazione. Da Los Angeles a Tokyo, fino a Palermo – tappa simbolica e intensa – il viaggio del Vespucci continua a raccontare storie che uniscono i popoli e ricuciono, con arte e dolcezza, le fratture del tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *