Edilizia popolare: inizia in commissione Ambiente la discussione del disegno di legge di riordino del settore
Caronia: “Al via riforma storica per garantire il diritto alla casa”
La commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Assemblea Regionale Siciliana ha avviato la discussione sulla riforma dell’edilizia residenziale pubblica in Sicilia.
Ne dà notizia Marianna Caronia, deputata di Noi Moderati, che ha presentato il disegno di legge che prevede la soppressione degli attuali dieci Istituti Autonomi Case Popolari e la creazione di un’unica Agenzia Siciliana per le Politiche Abitative (ASPA).
“Il disagio abitativo crescente nella realtà siciliana richiede di essere governato attraverso politiche più efficaci e moderne che perseguano, accanto all’obiettivo fondamentale di garantire il diritto all’abitare per i ceti più deboli, anche quello di nuove forme di accesso alla proprietà di un alloggio”, afferma Caronia. “L’accorpamento degli Istituti Autonomi per le Case Popolari della Sicilia consentirà una semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative e gestionali, attualmente svolte da 10 Istituti totalmente autonomi e non rispondenti ad una logica unitaria di governance”.
Il disegno di legge si compone di 28 articoli e prevede, tra i punti principali:
– La creazione dell’ASPA come ente pubblico non economico con uffici in ciascuna provincia
– L’istituzione di un Osservatorio Regionale sulla Condizione Abitativa per monitorare il fabbisogno abitativo
– Il trasferimento di tutto il personale degli attuali IACP nella nuova Agenzia
– Un piano di liquidazione degli attuali Istituti da completare entro il 31 dicembre 2026
“Con questa riforma – sottolinea Caronia – puntiamo a impegnare sugli obiettivi abitativi l’insieme degli operatori pubblici, privati e cooperativi, attivando nuove risorse in una logica di minor dipendenza dalla spesa pubblica. Le risposte ai problemi abitativi devono essere sempre più integrate con gli obiettivi di riqualificazione urbana e con le nuove politiche di welfare e di sostenibilità ambientale”.
La riforma prevede anche norme più stringenti contro l’occupazione abusiva degli alloggi, in linea con la normativa nazionale, e un censimento finalizzato all’acquisizione dei dati reali sul fenomeno per procedere alle regolarizzazioni dove possibile e agli sgomberi negli altri casi.