Cracolici: “Su gestione istituto zooprofilattico siciliano gravi negligenze, manderemo relazione a Procura della Repubblica e Corte dei conti”

0

“Per troppo tempo – afferma Roberta Schillaci, segretaria della commissione regionale Antimafia e vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Assemblea regionale siciliana – l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha avuto una gestione anomala in spregio alle norme obbligatorie per la governance degli enti pubblici

Cracolici e Schillaci

Cracolici e Schillaci

“Quella dell’istituto zooprofilattico siciliano è una vicenda assai scabrosa, caratterizzata da gravi opacità, negligenza, omissioni e incertezza gestionale. Un ente fuori controllo, che per 9 anni è stato una terra di nessuno nella quale chi doveva esercitare la vigilanza non lo ha fatto, a partire dall’assessorato alla Salute, fino al ministero della Sanità, soprattutto per gli effetti che hanno gli atti dell’Istituto zooprofilattico sulla sicurezza sanitaria della nostra regione”. Cosi il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni sulla gestione dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Regione Siciliana. A finire sotto la lente della commissione Antimafia, che ha approvato all’unanimità la relazione, è la situazione amministrativa gestita per quasi nove anni dal commissario straordinario Salvatore Seminara dopo un esposto della Fp Cgil. 

Banner Rag Giuseppe Pannullo

“Dalla nostra indagine, durata circa un anno, con diverse audizioni – ha precisato Cracolici – è venuto fuori che il commissario non risultava nell’elenco nazionale degli idonei alla nomina di direttore generale degli istituti zooprofilattici e quindi non aveva i requisiti per essere nominato tale. Nonostante ci fossero seri dubbi di legittimità sulla sua nomina, ha costruito nel tempo un sistema fuori da ogni regola, autoproclamandosi commissario pure in assenza di un provvedimento di proroga e malgrado avesse superato i limiti d’età”.

“Come si legge infatti nel testo della relazione, che il presidente ha illustrato insieme alla deputata Roberta Schillaci, il commissario straordinario “non si è limitato al compimento di atti urgenti ma si è anche dedicato alla riforma della pianta organica, ha indetto concorsi per assumere personale, promosso dipendenti, istituito due enti – Remesa e la Fondazione per la biodiversità – che hanno gestito importanti flussi di denaro pubblico, anche extraregionali. Tutto questo in una proroga del suo mandato basata sul silenzio – assenso con il ministero”. “Per questo, abbiamo deliberato con la commissione Antimafia – conclude il presidente Cracolici – di mandare la nostra relazione sia alla Corte dei conti che alla procura della Repubblica perché valutino eventuali reati di natura contabile e penale. Oggi è stato nominato un nuovo commissario, c’è un consiglio di amministrazione e si è posta fine all’illegalità, ma siamo sicuri che il passato possa anche definire il futuro di questo ente. Parliamo di un istituto fondamentale per la salute dei cittadini: la Sicilia è la prima regione per ricoveri dovuti agli effetti della brucellosi, per cui l’incidenza di alcune malattie è dovuto a ciò che mangiamo. Questa è una vicenda emblematica di un’amministrazione pubblica che gira la faccia dall’altro lato per non affrontare nodi e non intervenire su sistemi di potere che si sono consolidati nel tempo. Ora è importante porre fine ad arbitri che si sono sedimentati nel tempo con gravi danni per la salute pubblica”.

Roberta Schillaci

“Per troppo tempo – afferma Roberta Schillaci, segretaria della commissione regionale Antimafia e vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Assemblea regionale siciliana. – l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha avuto una gestione anomala in spregio alle norme obbligatorie per la governance degli enti pubblici. La commissione regionale Antimafia ha dovuto accendere i riflettori su un sistema opaco che ha permesso ad un commissario straordinario di autoprorogarsi rimanendo sulla stessa poltrona per nove anni, senza peraltro averne i titoli e percependo una indennità da direttore generale nonostante fosse in quiescenza. Ha sorpreso anche la mancata vigilanza da parte dell’assesorato regionale alla Salute e dal ministero dello Salute. Un’altra grave anomalia – aggiunge Schillaci è rappresentata dalla permanenza in carica del Collegio dei revisori per ben 16 anni. Gli esiti della relazione dell’Antimafia saranno ora oggetto di valutazione della procura della Repubblica e della Corte dei Conti. L’emersione di questi fatti e, al contempo, la palese omessa vigilanza, lasciano fortemente perplessi e impongono una seria valutazione sugli effettivi controlli che la Regione deve esercitare anche su altri enti vigilati. Abbiamo fatto un lavoro approfondito che descrive una gestione illegittima su atti amministrativi e contabile per svariati milioni di euro e sull’utilizzo di fondi europei per l’istituzione di due enti, Remesa e Fondazione per la biodiversità. Su tutti questi fatti, tra l’altro, non è arrivata ancora una risposta del governo regionale alla mia interrogazione presentata ad agosto del 2024” conclude Schillaci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *