Assostampa: «Solidarietà a La Vardera, querele temerarie minacciano la libertà d’informazione»
La Vardera rinviato a giudizio con l’accusa di violenza privata in seguito a un servizio giornalistico realizzato qualche anno fa per la redazione de Le Iene
«Pur non volendo entrare nel merito delle polemiche politiche, esprimiamo solidarietà al collega Ismaele La Vardera, rinviato a giudizio con l’accusa di violenza privata in seguito a un servizio giornalistico realizzato qualche anno fa per la redazione de Le Iene. Alla luce delle immagini rese pubbliche, e fino all’eventuale dimostrazione del contrario, non è ammissibile rischiare una condanna penale, con eventuale risarcimento economico, soltanto per aver posto delle domande, ancorché con insistenza, in quanto presupposto essenziale dell’attività giornalistica».
Lo affermano i segretari provinciale e regionale dell’Associazione siciliana della stampa, federata alla Fnsi, Gianluca Caltanissetta e Giuseppe Rizzuto.
«Auguriamo a Ismaele La Vardera di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati. Ma – concludono Caltanissetta e Rizzuto – a fronte di un soggetto privilegiato, in forza della qualifica istituzionale all’Ars e con alle spalle un editore forte come Mediaset, esistono migliaia di cronisti locali più deboli che, troppo spesso precari e sottopagati, rischiano quotidianamente una condanna penale per l’esercizio dell’attività professionale. Ricordiamo a tutti che gli strumenti di tutela esistono già. L’Ordine dei giornalisti, e il relativo Consiglio di disciplina, organi di autogoverno della categoria, possono intervenire in caso di condotte giornalistiche ritenute scorrette, somministrando sanzioni che arrivano fino alla radiazione dall’albo. Ancora una volta, quindi, invitiamo il legislatore a porre fine a questo malcostume, che riduce lo spazio del diritto di cronaca e influisce negativamente sul diritto dei cittadini a essere correttamente informati».