Cappello (Sicindustria): “Ragusa pronta a diventare il modello di un’economia innovativa e globale, puntando su giovani e ICT”

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Giorgio Cappello

Il presidente di Sicindustria Ragusa, Giorgio Cappello, ha partecipato anche quest’anno agli Stati Generali dell’Economia organizzati dal Comune di Ragusa, confermando il proprio impegno per un’evoluzione strategica del “Modello Ragusa”.

Nel suo intervento, Cappello ha sottolineato la necessità di un aggiornamento immediato delle strutture economiche e produttive del territorio, mirando a un sistema integrato e sostenibile che possa affrontare le sfide della globalizzazione e dare nuova vitalità alle imprese.

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“Il ‘Modello Ragusa’ che ha visto l’industria al centro del progresso agricolo e zootecnico negli ultimi 60 anni – ha detto Cappello – ha bisogno di un rinnovamento urgente. Il contesto attuale richiede un’innovazione tecnologica diffusa, una forte formazione delle risorse umane e un sistema infrastrutturale adeguato per superare le difficoltà derivanti da una globalizzazione subita anziché gestita e valorizzata. È fondamentale agire con un piao di interventi condivisi tra tutte le forze sociali ed economiche locali e con un forte supporto politico a ogni livello”.

Il presidente di Sicindustria Ragusa ha quindi lanciato la sfida per una politica economica unitaria, capace di integrare il contributo di tutti gli attori del territorio. La sua visione ruota attorno al concetto di “economia di contesto”, in cui la creazione di reti di collegamento, procedure certe, servizi reali per le imprese e una formazione di qualità per i giovani rappresentano i pilastri fondamentali per la crescita economica e la competitività.

“Dobbiamo incentivare – ha concluso Cappello – la creazione di nuovi Istituti Tecnici Superiori che possano formare giovani altamente qualificati, pronti ad affrontare le sfide di un’economia in continua evoluzione. Ma non solo. Occorre creare opportunità per i giovani già formati e per quelli che sono emigrati per crescere professionalmente e che adesso vorrebbero tornare. L’educazione e la formazione sono la chiave per un futuro prospero e devono essere parte integrante di un piano che rinnovi le basi economiche e produttive del nostro territorio”.

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