Segesta, 400 mila euro per l’accessibilità nel Parco archeologico
L’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato: «Primi risultati concreti degli investimenti del Pnrr nei luoghi della cultura in Sicilia»
La rimozione delle barriere fisiche e l’adeguamento dei percorsi di visita del Parco archeologico di Segesta. E ancora, un’app dedicata ai non udenti e a soggetti con disabilità, e uno spettacolo rivolto a soggetti fragili. É quanto realizzato dall’ente gestore nell’ambito della misura 1.2 del Pnrr “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive” (M1C3) NextGenerationEU.
«Gli investimenti del Pnrr, in Sicilia – ha commentato l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – cominciano a dare i primi risultati concreti nei luoghi della cultura. Grazie al progetto messo in atto dal Parco è stato possibile accrescerne l’accessibilità e la fruizione, senza trascurare l’innovazione».
Quella attuata dall’ente è un’iniziativa articolata che prevede, inoltre, la rivisitazione totale dei percorsi pedonali e carrabili fino al Tempio; il recupero della gradinata; la realizzazione di un sentiero per consentire ai soggetti con disabilità di raggiungere l’antico monumento senza barriere e con una pendenza molto lieve; l’illuminazione dei due percorsi con nuovi proiettori mimetizzati nel verde; la deviazione del percorso delle acque piovane verso la campagna per evitare ruscellamenti; la costruzione di nuovi supporti informativi con cartelli esplicativi in italiano e in inglese; la realizzazione di cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti. La realizzazione dell’applicazione, in particolare, che guida alla scoperta della storia e delle bellezze artistiche del parco e dedicata a soggetti con disabilità, ha ottenuto il patrocinio e l’attenzione dell’Ente nazionale sordi e dell’Unione italiana ciechi.
«Il progetto, redatto dal Parco e completato in soli sei mesi, prima della scadenza programmatica – ha aggiunto il direttore Luigi Biondo – ha reso possibile un più ampio accesso al sito, che è divenuto un luogo accogliente e simbolo di un percorso che dall’antichità porta alla modernità senza mai trascurare l’attenzione verso i soggetti fragili».