Fsc – risorse definanziate. Chinnici (PD): “Colpa del centrodestra”. Palazzo d’Orléans: andavano impegnate entro dicembre 2022
“Il capogruppo di Forza Italia all’ARS, Stefano Pellegrino, si indigni per i finanziamenti persi da Schifani, Musumeci e il centrodestra tutto invece di attaccare l’onorevole Fabio Venezia e i sindaci che occupano la diga dell’Ancipa” – tuona Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana.
“Per colpa del centrodestra – spiega – la Sicilia ha subito un definanziamento di ben 338 milioni di risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, 104 milioni di euro di competenza della Regione e 234 delle Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Risorse per la realizzazione di opere preziose, tra cui alcune proprio in tema emergenza idrica, come la sistemazione di vasche e canali delle dighe Olivo, Sciaguana e Villarosa nell’ennese, la messa in sicurezza dell’invaso di Rosamarina di Caccamo (Palermo), il consolidamento della diga Disueri di Gela”. “Nel ricordo fecondo della figura e degli insegnamenti di Danilo Dolci – conclude Chinnici – e delle sue battaglie per la costruzione della diga dello Jato, continueremo a tenere alta l’attenzione perché l’acqua sia un diritto di tutti i siciliani”.
“È davvero inaccettabile – dichiara Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Assemblea regionale siciliana – che la Sicilia perda ancora risorse che erano state assegnate per varie emergenze, ma soprattutto per ridurre il gap infrastrutturale con il resto del Paese. 338 milioni di euro sarebbero potuti servire per bonifiche, invasi e progetti culturali. In particolare le risorse definanziate dal Cipess potevano essere impiegate per combattere il dissesto idrogeologico e per l’emergenza idrica. Avevano già lanciato l’allarme chiedendo con un ordine del giorno all’Ars di istituire una cabina di regia sui fondi Psc”.
In riferimento alla notizia del definanziamento complessivo di quasi 104 milioni di euro di risorse del Fsc 2014/20 di competenza della Regione, Palazzo d’Orléans – in una nota – precisa che si tratta di opere che avrebbero dovuto conseguire “un’obbligazione giuridicamente vincolante” entro il 31 dicembre 2022. Tempistica che ha reso nei fatti impossibile all’attuale governo regionale, entrato nelle piene funzioni il 16 novembre di quell’anno, completare l’intero iter amministrativo che aveva come presupposto la presentazione dei relativi progetti. L’attuale amministrazione, tuttavia, si è adoperata per salvare il possibile. Infatti, 10 dei 45 interventi definanziati, per un importo complessivo di 12 milioni di euro, sono stati recuperati grazie all’inserimento nella nuova programmazione Fsc 2021/27, sottoscritta con il governo nazionale a maggio scorso. L’attuale amministrazione ribadisce il proprio impegno a salvaguardare le risorse destinate alla crescita del territorio, nonostante le criticità ereditate, e a ottimizzare gli investimenti per assicurare benefici concreti e duraturi alla comunità siciliana.
“In Sicilia servirebbe un metodo Musk e la creazione di un Dipartimento per l’efficienza governativa sulla falsariga di quanto ha in mente la nuova Amministrazione americana” dichiara il deputato della Lega Nino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Per Minardo “al netto delle battute la notizia del definanziamento da parte del Cipess di 79 progetti delle Regione e delle tre Città metropolitane impone una riflessione sull’efficienza della macchina amministrativa siciliana. In qualsiasi azienda privata se qualcuno avesse perso 338 milioni come minimo sarebbe stato messo alla porta”.
“Il Presidente della Regione – continua Minardo – nei giorni scorsi ha annunciato un profondo rinnovamento dei vertici dell’Amministrazione regionale, un approccio che condivido, soprattutto per l’aspetto generazionale, ma che credo non sarà sufficiente a garantire alti livelli di efficienza. Serve una forma di vigilanza – conclude – per evitare inefficienze e che la nostra terra perda ancora risorse preziose”.
“Creare subito una struttura di missione – afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana – per non perdere ulteriori risorse del Psc e trovare una soluzione ponte per recuperare le opere definanziate a causa dei ritardi. Ci sono i margini per un’interlocuzione con il ministero per la Coesione e il sud al fine di trovare le soluzioni utili. E se ci sono responsabilità a livello locale, il governo regionale nomini dei commissari ad acta affinché si pongano in essere le obbligazioni giuridicamente rilevanti (Ogv) per accedere ai finanziamenti. Chiederemo al presidente della Regione Schifani di avviare subito un confronto con il governo nazionale e il Cipess”.