Denise Amerini, Cgil nazionale, al dibattito all’Epyc “Dal penale al sociale” e presentazione Libro bianco sulle droghe

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“Attuale normativa sulle droghe causa principale del sovraffollamento delle carceri. In Sicilia approvata legge unica nel panorama nazionale”

Denise Amerini

“E’ un’iniziativa molto importante perché si colloca da una parte nel percorso che come Cgil da anni ormai portiamo avanti con la pubblicazione del Libro bianco sulle droghe, che illustra le conseguenze dell’attuale normativa sulla droga, che oggi rappresenta una delle più grandi cause del sovraffollamento carcerario. Dall’altro, perché in Sicilia è stata approvata una legge regionale, praticamente unica nel panorama nazionale, che finalmente parla di prevenzione, di educazione, di servizi di strada, di interventi di prossimità, di analisi delle sostanze, di riduzione del danno. Sono quelle politiche che, come Cgil, chiediamo ormai da tanti anni che vengano valorizzate e finanziate”. 

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 A dichiararlo è Denise Amerini, responsabile nazionale dipendenze e carceri della Cgil, che oggi conclude l’incontro “Dal penale al sociale” organizzato al centro Epyc da Cgil Palermo, Arci Palermo e Antigone Sicilia. 

 “Nel 2017 la riduzione del danno è entrata nei livelli essenziali di assistenza ma ancora oggi non viene uniformemente applicata in tutto territorio nazionale, per mancanza di fondi, di finanziamenti, per politiche che continuano a basarsi sulla repressione – aggiunge Denise Amerini – Quindi la legge è importantissima e speriamo apra la strada anche ad altre normative di questo tipo, perché ha preso la direzione nella quale noi vorremmo si andasse”.  

In questo contesto, si inserisce lo sciopero generale del 29 novembre indetto da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio. “Lo sciopero del 29 è una manifestazione in difesa della Costituzione – prosegue Denise Amerini –  La Costituzione stabilisce che la salute è un diritto fondamentale di ogni cittadino, per cui promuovere anche la salute delle persone che usano sostanze, prevenire tutti i rischi legati al consumo di sostanze e promuovere la salute in carcere e i diritti delle persone ristrette si colloca esattamente dentro questo percorso che ci ha portati allo sciopero del 29”.

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