Medio Oriente, Tajani “Non cadremo in una guerra di religione”

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Napoli – Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs Antonio Tajani spoke in Naples at the Coldiretti Village with more than 200 stands, including 100 with typical products of the land and other Italian specialties (Napoli – 2023-12-07, Antonio Balasco / LiveMedia) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA (ITALPRESS) – “Non cadremo nella trappola di una guerra di religione tra mondo arabo e mondo occidentale, che è quello che vuole Hamas”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Tg2 Post. Hamas “non accettava l’accordo che stava per essere siglato tra Israele e l’Arabia Saudita, quindi ha scatenato un attacco disumano contro la popolazione civile israeliana, provocando una reazione violenta e durissima nella speranza che poi si creasse questa frattura tra mondo arabo e mondo occidentale. Questo non è avvenuto perchè l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti continuano a dialogare con tutto il mondo arabo”. Bisogna “lavorare con la diplomazia” per “impedire un’escalation, perchè non è interesse di nessuno se non di Hamas di alzare il tono e provocare una guerra che abbia spazi più ampi di quelli di oggi”, ha aggiunto Tajani, ammettendo poi che nel Mar Rosso “la situazione è preoccupante perchè questi ribelli attaccano in acqua qualsiasi nave passi e quindi c’è una minaccia al trasporto marittimo: bisogna reagire”.“Si è creata questa forza di marine e militari occidentali alla quale parteciperà anche l’Italia, che proteggerà il traffico marittimo: bisogna garantire la possibilità a chi vuole passare per il Mar Rosso di poterlo fare senza essere attaccato da questi ribelli che sono sostenitori dell’Iran”, ha sottolineato. Per il turismo “al momento” non ci sono timori “perchè le navi che vengono attaccate in mare non sono navi passeggeri, ma il rischio è per il trasporto del petrolio e per le materie prime: questo può essere pericoloso perchè può aumentare il costo del petrolio. Ecco perchè c’è questa operazione militare per garantire la libertà di circolazione nel Mar Rosso”.
– foto: Agenzia Fotogramma –(ITALPRESS).
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