Successo al teatro Massimo di Palermo dell’opera capolavoro Don Giovanni di Mozart
Ha avuto grande successo nei giorni scorsi la rappresentazione, al teatro Massimo di Palermo, dell’opera capolavoro Don Giovanni di Mozart, e non soltanto per la nitida direzione d’orchestra del grande maestro Riccardo Muti ma anche per l’allestimento in generale e per la regia della figlia Chiara che vanta anche una carriera di musicista, attrice e cantante lirica. A tale proposito non può certo parlarsi di nepotismo di fronte a una bella e originale edizione dell’opera che Mozart realizzò nel 1789 dopo il successo di Le nozze di Figaro e pochi mesi dopo la morte del severo padre Leopoldo, evento che sicuramente lo influenzò nella scrittura della partitura. In questa edizione il sipario si apre al momento della fine dell’opera e la scena è rappresentata da case nobiliari rovesciate e botole dalle quali usciranno via via personaggi pronti a raccontare la storia del libertino Don Giovanni indossando gli abiti di scena. Il buio e il fumo ben si intonano con l’argomento da trattare incentrato principalmente sull’inganno della seduzione e sulla violenza fisica e psichica perpetrata nei secoli da figure maschili come Don Giovanni, che mirano al raggiungimento di un piacere effimero. Le figure femminili sono ben tratteggiate dalla regista che le ha “vestite” con abiti rappresentativi delle varie epoche e delle quali si vuole soprattutto mettere in evidenza la solidarietà contro il comportamento di Don Giovanni. Mozart stesso ha definito l’opera giocosa ma in realtà i travestimenti, la festa e i monologhi del servo Leporello servono solo ad alleggerire la scena che in questo allestimento è perfettamente equilibrata fra dramma e gioco, fra gioia e dolore, fra vita e morte.
Il Commendatore, ucciso da Don Giovanni nel tentativo di difendere la figlia, Donna Anna, vittima del desiderio non ricambiato e perciò violento del protagonista, alla fine condurrà Don Giovanni negli inferi in uno dei momenti più belli e sublimi dell’intera opera lirica, ove la musica inquietante e bellissima sottolinea il conflitto fra bene e male che non è altro che il dilemma interiore presente in ogni uomo.
Bravissimi i cantanti e in particolare Luca Micheletti straordinario interprete di Don Giovanni sia dal punto di vista canoro che scenico. Bravi anche Alessandro Luogo nei panni di Leporello, le tre donne Anna, Elvira e Zerlina rispettivamente interpretate da Maria Grazia Schiavo, Mariangela Sicilia, Francesca Di Sauro. Ottime le prove di Giovanni Sala nel ruolo di Don Ottavio e di Leon Kosavic in quello di Masetto. Efficace l’interpretazione di Vittorio Campo nel ruolo del Commendatore. Il coro del teatro Massimo sempre all’altezza della situazione.
Fantastica Delia ! Grazie
Come sempre, riesci a trascinare nello spettacolo anche chi non era presente, senza trascurare nessun aspetto di questo allestimento. Da come le descrivi, le soluzioni registiche sembrano molto azzeccate. Complimenti anche per la chiarezza e la sobrietà dello stile!