Sabato 16 settembre a Palermo il congresso della Democrazia cristiana
“Noi sabato faremo il congresso regionale e poi nelle settimane successive faremo tutti i congressi provinciali, ciò sta a significare che la Democrazia Cristiana è un partito, libero, aperto, plurale e democratico, sabato in quella occasione sarà eletta la nuova dirigenza siciliana”. Lo dichiara Totò Cuffaro segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana, in vista del congresso della Dc che avrà luogo il 16 settembre, alle ore 10, presso l’Hotel Astoria Palace di Palermo.
“Non ci sarò più io a gestire il movimento – sottolinea Cuffaro – ma la nuova dirigenza eletta dal congresso, poiché io andrò a fare il mio lavoro di segretario politico nazionale della Democrazia cristiana in giro per l’Italia. Sarà la classe dirigente, eletta dal congresso, a fare le liste per i prossimi appuntamenti elettorali, comprese le prossime amministrative di Caltanissetta. La lista della Democrazia Cristiana – aggiunge Cuffaro – tornerà nella scheda elettorale di Caltanissetta, dopo tanti anni e ci sarà anche la lista della Democrazia Cristiana in seno al consiglio provinciale. L’istituzione delle Provincie è una grande battaglia.Vogliamo ridare al territorio una rappresentanza provinciale, una rappresentanza che manca da troppo tempo, pensiamo altresì che una classe dirigente deve avere a cuore il proprio territorio, deve conoscere il proprio territorio. Le province sono il collegamento tra le autonomie locali la Regione e lo Stato centrale. Pertanto la Democrazia Cristiana avrà le sue liste sia per le comunali che per le provinciali. A quelli che non vanno a votare – continua Cuffaro – io voglio ricordare una frase di De Gasperi, che diceva, la Politica la si fa o la si subisce, chi non va a votare sceglie di non fare politica, di non partecipare al gioco della democrazia elettiva e quindi la subisce. Chi sceglie di non partecipare rinuncia a poter essere protagonista nella scelta e fa sì che altri scelgano per lui e quindi non ha motivo di lamentarsi quando le scelte sono sbagliate, quindi non partecipare al voto non andare a votare è una scelta perdente perché si delega gli altri quello che ognuno dovrebbe volere per se stesso, quindi, se vogliamo cambiare, se le cose che non vanno bene, non ci convincono, se le vogliamo modificare partecipiamo alla politica candidandoci e cercando il voto, altrimenti non abbiamo motivo di lamentarci” – conclude Cuffaro -.