Giustizia, Berlusconi “Stiamo con Nordio, riforma necessaria”

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Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia (Roma – 2022-04-09, Gloria Imbrogno / ipa-agency.net) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
MILANO (ITALPRESS) – La riforma della giustizia è “una delle ragioni per le quali è nato questo governo”. Così Silvio Berlusconi al “Corriere della Sera”. “L’idea che essere garantisti significhi essere meno fermi nella lotta alla mafia è semplicemente assurda. Glielo dice un uomo che dopo aver reso permanente nel 2002 il carcere duro, cioè il 41bis, per i mafiosi, nell’ultima esperienza da premier nel 2011 guidò un governo che sequestrò alle cosche beni per 18 miliardi di euro, fece arrestare 6.754 mafiosi compresi 29 dei 30 latitanti più pericolosi. Ne mancava uno e si chiamava Matteo Messina Denaro catturato oltre 10 anni dopo… Altro che cedimento: il fatto che si continui a ripeterlo dimostra soltanto quanta faziosità, quanta falsità e quanta incultura giuridica esistano in alcuni settori, per fortuna minoritari, della magistratura, del giornalismo e naturalmente della politica” afferma il leader degli azzurri.
“Il contrasto alla criminalità organizzata e la tutela delle persone perbene in uno Stato di diritto non possono mai essere contrapposti. E’ uno dei fondamenti dello Stato di diritto. Per questo noi sosteniamo con assoluta convinzione le riforme annunciate dal ministro Nordio. La riforma della giustizia è una delle ragioni per le quali è nato questo governo. Una riforma che non è certo contro la magistratura, anzi è dalla parte dei magistrati seri e corretti, che sono la grande maggioranza. Non esiste alcuna questione politica nella maggioranza su questo. Il ministro Nordio è stato voluto dal presidente del Consiglio che gli ha ribadito anche in questi giorni il suo appoggio. Il centrodestra è unito e proprio su questi temi lo ha dimostrato pochi giorni fa in Parlamento” dice Berlusconi che sulle intercettazioni, aggiunge: “E’ molto semplice: non possiamo trattare ogni cittadino come se fosse un sospetto mafioso. Il diritto alla privacy di ciascuno di noi è fondamentale. Può essere sacrificato solo in casi eccezionali e per ragioni gravissime. L’idea che “non esistano innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti”, come diceva uno dei protagonisti di ‘Mani pulitè è un incubo orwelliano, è il simbolo del male che vogliamo combattere”.
foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).
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