Pil, Visco “Recuperati livelli pre-Covid ma pesa l’incertezza”

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Roma, Assembela di Confindustria
Ignazio Visco (Roma – 2019-05-22, Morandi/Tre / ipa-agency.net) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA (ITALPRESS) – “Per l’Italia stimiamo che, nonostante gli effetti fortemente negativi delle tensioni geopolitiche e del conflitto in Ucraina, la crescita del prodotto nel 2022 dovrebbe essere stata prossima al 4%. I livelli precedenti lo scoppio della pandemia sono stati pienamente recuperati, superandoli di quasi due punti alla fine del terzo trimestre, ma rispetto al picco raggiunto all’inizio del 2008, il prodotto resta ancora inferiore di oltre tre punti percentuali in termini sia totali sia pro capite”. Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento all’Ambrosetti club, phygital meeting. “Le proiezioni più recenti per l’economia italiana presentate nel Bollettino economico della Banca d’Italia appena pubblicato, ancorchè puntuali, continuano ad avere un carattere necessariamente indicativo dato l’attuale contesto di forte incertezza, connessa soprattutto con l’evoluzione del conflitto in Ucraina”, ha aggiunto. In particolare, ha spiegato Visco, “nello scenario di base si è ipotizzato che le tensioni associate alla guerra si mantengano ancora elevate nei primi mesi di quest’anno, per ridursi gradualmente lungo l’orizzonte di previsione. Nel 2023 il Pil rallenterebbe nettamente, allo 0,6%; la crescita tornerebbe poi a rafforzarsi nel prossimo biennio, grazie all’accelerazione delle esportazioni e della domanda interna, che beneficerebbe della diminuzione delle pressioni inflazionistiche e dell’incertezza. In uno scenario particolarmente avverso – in cui si ipotizzano, oltre alla sospensione permanente delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia, un nuovo forte rincaro dell’energia, una maggiore incertezza, un più marcato indebolimento del commercio mondiale e un accentuato irrigidimento delle condizioni di offerta dei finanziamenti – il prodotto si ridurrebbe di quasi l’1% sia nel 2023 sia nel 2024 per tornare a ritmi di crescita moderati solo nel 2025”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
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