Storia, archeologia e mare protagonisti a Ustica all’interno del villaggio letterario
Un tesoro inestimabile costituito da beni archeologici in terra e in mare. Un patrimonio da scoprire in un’Isola che la storia ha posto al centro del Tirreno a pochi chilometri da Palermo sulla rotta di collegamento con Napoli. Un tempo punto di approdo per le navi che coprivano questi percorsi l’Isola, la cui storia è stata attraversata da alterne vicende di abitazione e spopolamento, è sempre stata punto di riferimento per le imbarcazioni che nel suo porto trovavano ristoro.
Di beni archeologici, di itinerari storici, di importanza della riserva marina protetta e di possibili iniziative per la valorizzazione di un’Isola che è un autentico paradiso sotto il profilo ambientale e per le testimonianze riferibili alla preistoria, si è parlato nel corso di un incontro organizzato nella sede dell’area marina protetta all’interno della VIII edizione del LibroFest, Villaggio letterario in programma dalla fine di luglio ad Ustica, organizzato con il Patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana
L’incontro, moderato dal geologo e giornalista Franco Foresta Martin che ha tratteggiato la storia Geologica dell’Isola che ha origine vulcanica e il cui nome – dal latino Ustum, bruciato, che ne ricorda il toponimo – ha visto interventi di Anna Russolillo, organizzatrice dell’evento, che ha illustrato il manifesto presentato negli scorsi mesi a Lecce con le nuove scoperte effettuate nel villaggio preistorico relative alla rilevazione di quello che sembra essere un doppio muro di fortificazione del villaggio storico
la cui natura sarà approfondita nei prossimi mesi attraverso studi da condurre con strumenti di indagine ad alta definizione.
Il Soprintendente del Mare della Regione Siciliana e medievalista Ferdinando Maurici ha illustrato il ruolo dell’Isola di Ustica nella storia evidenziando il ruolo ricoperto dall’Isola nel periodo greco-romano e sino alle minacce costituite dagli attacchi barbareschi perpetrati dalle navi provenienti dal nord Africa.
Importante la presenza del direttore del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato Domenico Targia, per la prima volta a Ustica dal suo insediamento che, con la sua presenza nell’Isola ha testimoniato l’interesse dell’amministrazione regionale a recuperare la dimensione storico-archeologica dell’Isola. Il sito archeologico di Ustica, che rientra all’interno delle competenze del Parco da lui diretto, prevede nei prossimi mesi iniziative orientate alla rifunzionalizzazione dell’area dove di trovano gli scavi e alla riapertura del Museo archeologico che raccoglie preziose testimonianze delle civiltà preistoriche che hanno popolato l’Isola. Il tutto in un regime di collaborazione con l’amministrazione comunale verso la quale il direttore Targia ha mostrato ampia disponibilità a collaborare anticipando la sottoscrizione di un nuovo accordo strategico per la rifunzionalizzazione del patrimonio esistente. All’incontro era, altresì, presente Solveig Cogluani, che di recente si è resa protagonista di un evento di animazione culturale nel sito di Halaesa Arconidea, momento di preziosa coniugazione tra arte e archeologia.
Importanti le dichiarazioni di Davide Bruno, direttore dell’area Marina protetta che ha anticipato l’inserimento dell’Isola di Ustica in un progetto di valorizzazione dei Borghi storici finanziato attraverso il PNRR.