Visco “Salario minimo buona cosa ma va studiato bene”
ROMA-ASSEMBLEA ANNUALE CONFINDUSTRIA NELLA FOTO IGNAZIO VISCO E ANTONIO CATRICALA (ROMA – 2012-05-24, Mario Maci / Fotogramma) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (Foto Repertorio – 2021-02-24, Mario Maci / Fotogramma) p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
TORINO (ITALPRESS) – “Il salario minimo se ben studiato è una buona cosa. Ha vari effetti positivi. Il rischio sta nel livello, se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello” di remunerazione. Così Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, intervenendo al Festival Internazionale dell’economia. Ribandendo quanto già detto nei giorni scorsi, Visco spiega come sia “importante non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare. Un salario minimo a piena indicizzazione ai prezzi al consumo, se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico”. Visco ha parlato anche del reddito di cittadinanza. “In questa fase di transizione – ha spiegato – ci sono fasce deboli che non sono in grado di resistere al cambiamento e quindi se non te ne curi fai un danno grave, non solo sul piano dell’equità ma anche sul piano dell’efficienza futura. Il punto cruciale è capire la funzione del reddito di cittadinanza”. “Ci sono circa 3 milioni di persone che ricevono circa 9 miliardi l’anno, di queste un quarto è immediatamente occupabile, altri no, non sono immediatamente occupabili”, sottolinea. “Ci vogliono le politiche attive sul lavoro, la formazione, la capacità di aiutare persone che hanno difficoltà con le tecnologie attuali, c’è un lavoro a latere molto importante da sviluppare per farlo funzionare, poi che ci sia un contributo per aiutare questa transizione credo sia assolutamente compresibile e necessario” conclude.– Foto agenziafotogramma.it –(ITALPRESS).
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