Un nuovo laboratorio di biologia marina a Ustica. I ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn lavoreranno nell’Isola per quattro mesi
Dopo circa dieci anni di assenza, la ricerca ritorna ad Ustica grazie all’apertura di un nuovo laboratorio di biologia marina ed alle convenzioni stipulate tra l’Area marina protetta Isola di Ustica e la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
“Con l’apertura di un nuovo laboratorio, più piccolo nelle dimensioni ma senza dubbio molto efficace e snello nella sua gestione – dichiara il direttore dell’Amp Davide Bruno – si consentirà nuovamente a tutti i ricercatori interessati a condurre attività scientifiche nelle acque di Ustica, uno dei pilastri fondativi della riserva che, al di là dei già consolidati rapporti con il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM) di Palermo, sarà aperto a tutti gli enti di ricerca scientifica che ne faranno richiesta”.
“Queste ricerche permetteranno di valutare l’importante ruolo dei pesci pulitori per il mantenimento del benessere delle comunità di ambienti marini Mediterranei, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto” – afferma Trevor Willis coordinatore del Fano Marine Centre Stazione Zoologica Anton Dohrn. Il gruppo della Stazione Zoologica Anton Dohrn, formato da Trevor Willis, Lisa Locatello, Fabio Badalamenti, Eleonora Negro e Oliviero Borgheresi, in collaborazione con l’Area Marina Protetta Isola di Ustica, condurrà nell’arco di quattro mesi, degli studi per approfondire il ruolo sociale ed ecologico dei pesci pulitori e le dinamiche di interazione con i loro pesci clienti nei fondali dell’isola di Ustica. Una parte dell’attività si svolgerà sul campo con censimenti visivi, utili a stimare la distribuzione e l’abbondanza delle specie in diverse aree costiere dell’isola di Ustica e osservazioni comportamentali per comprendere le interazioni tra le specie. Si condurranno anche analisi fisiologiche presso il laboratorio di appoggio dell’Area Marina Protetta per valutare i benefici dell’attività dei pesci pulitori sul benessere e sulle capacità riproduttive dei loro “pesci clienti”.