No alla guerra in Ucraina. Venerdì fiaccolata per la pace in piazza Pretoria
Il Comune di Palermo, d’intesa con la Consulta per la Pace e accogliendo l’appello lanciato dall’arcivescovo S.E. Corrado Lorefice, organizza una fiaccolata per dire “No alla guerra in Ucraina”, che si terrà venerdì 4 marzo alle ore 20.00 in piazza Pretoria. Per il Comune sarà presente il sindaco Leoluca Orlando. Al termine della fiaccolata i partecipanti si sposteranno in Cattedrale, dove è previsto un momento di preghiera.
Alla fiaccolata aderisce la Cgil Palermo. Un’iniziativa in continuità con il sit-in organizzato dalla Cgil Palermo sabato scorso a piazza Politeama, al quale hanno preso parte numerose associazioni della società civile. L’impegno continua con la manifestazione “Europe for peace” del 5 marzo in programma a Roma, della rete nazionale pace e disarmo, alla quale partecipa la Cgil.
“Saremo anche noi in piazza venerdì sera a Palermo con la Consulta per portare sostegno all’impegno comune per la pace. Chiediamo il cessate il fuoco, per mettere fine all’aggressione dei russi nei confronti dell’Ucraina – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Sabato abbiamo raccolto il grido di dolore e di rabbia della popolazione ucraina che risiede nella nostra città e nelle mobilitazioni di questi giorni vogliamo testimoniare l’impegno della gente comune, per far prevalere le ragioni della pace e della diplomazia piuttosto che il terrore delle armi”. “La mobilitazione delle coscienze è importante per fare pressione sulla elite che governa in Russia, e naturalmente sul governo ucraino, per trovare una soluzione diplomatica – aggiunge Ridulfo – L’impegno di tutti noi è rivolto alla costruzione di un grande movimento pacifista per far sì che i governanti ascoltino la richiesta che viene da tutti i popoli, per una trattativa di pace. Con l’appello, che è partito da Palermo, nei confronti del governo italiano ma anche di tutti i governi europei, chiediamo che si lavori a una soluzione che possa smontare una escalation pericolosa non solo per l’Ucraina ma per tutti i popoli europei”.