Giordano (Fit Cisl Sicilia): “Serve una visione industriale del sistema dei trasporti e di gestione dei rifiuti in Sicilia”

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Dionisio Giordano

Dionisio Giordano, 50 anni palermitano, è il segretario generale della Fit Cisl Sicilia. A confermarlo è stato il consiglio generale della Federazioni Trasporti della Cisl Sicilia nel corso del congresso che si è svolto oggi nelle sale dell’hotel Nh di Palermo. Fanno parte della sua segreteria, Antonio dei Bardi, Cettina Arduino e Davide Traina.  “Serve una visione industriale del sistema dei trasporti e di gestione dei rifiuti in Sicilia. Realizzare infrastrutture, migliorare lo spostamento di persone e merci, consentire maggiore competitività alle imprese, per offrire adeguati servizi ai cittadini e creare opportunità occupazionali per i nostri giovani. Le risorse del PNRR impongono una sinergia politico-istituzionale e sociale ed economica che spazzi via la rassegnazione e stimoli la voglia di riscatto di questa terra” ha a 4Rffermato durante la sua relazione il segretario generale della Fit Cisl siciliana che poi, ha fatto il punto sui trasporti, sulle infrastrutture e sulla gestione dei rifiuti in Sicilia.

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Il trasporto ferroviario

“Lo stato delle infrastrutture ferroviarie in Sicilia denota un grave ritardo che condiziona in maniera significativa lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Gli interventi in corso di attuazione sulla rete, incentrati sull’asse Palermo-Catania-Messina, seppur importantissimi, non determinano significativi miglioramenti nelle restanti relazioni con gli altri capoluoghi di provincia, specie con un’area ampia della Sicilia meridionale che resta comunque in un sostanziale isolamento rispetto alla modalità di trasporto ferroviario”. Il PNRR prevede l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e la realizzazione delle tratte intermedie del progetto, al completamento del quale si otterrà una riduzione del tempo di percorrenza di circa 45 minuti sulla tratta Palermo-Catania rispetto alle attuali 3 ore ed un aumento della capacità da 4 a 10 treni/ora sulle tratte in raddoppio. Ed ancora, il Piano include l’elettrificazione della Palermo-Trapani via Milo, la Palermo-Agrigento-Porto Empedocle e il collegamento con l’aeroporto di Trapani Birgi. “Concordiamo dunque con l’assessore regionale alle Infrastrutture Falcone  serve redigere insieme, istituzioni e parti sociali un nuovo piano di sviluppo della rete ferroviaria siciliana che mira a favorire e sostenere la mobilità interna alla regione, in modo uniforme sull’interno territorio regionale, con la realizzazione di tre nuove linee ferroviarie Ragusa-Vizzini, Enna Nuova-Caltagirone, Porto Empedocle-Castelvetrano e con i lavori di ripristino nella tratta Caltagirone-Niscemi-Gela ed  ancora, va sostenuto il progetto piano stazioni Sicilia e il piano di elettrificazione della rete siciliana”, oggi per ben il 42% non elettrificato, 578 km di linee ferroviarie non elettrificate su 1369 Km complessivi”. Il contratto di servizio Regione Siciliana-Trenitalia ha previsto investimenti per oltre 426 milioni di cui 325 destinati all’acquisto di materiale rotabile per potenziare la mobilità regionale e metropolitana dell’isola. Bisogna rivedere l’offerta commerciale incrementando di almeno 1 milione gli attuali Km/treno.

La portualità

Nei porti di Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle, ha affermato Giordano, si è registrata una profonda discontinuità con il passato grazie al lavoro fin qui svolto dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti. “Non può non essere citato l’eccellente slancio infrastrutturale, economico, occupazionale, registratosi all’interno dei confini portuali ricadenti nel perimetro dell’Autorità di sistema”. Il segretario generale della Fit ha poi aggiunto. “Anche per la portualità siciliana il PNRR destina complessivamente 455 milioni, Catania, Augusta, Siracusa ed Area dello stretto saranno interessate da cambiamenti infrastrutturali ed efficientamento energetico, l’impressione è che finalmente anche le altre due Autorità di Sistema Portuale siciliano, quella del Mare di Sicilia Orientale e quella dello Stretto stiano provando a cambiare marcia”.

Il Trasporto Pubblico Locale

Il segretario della Fit Cisl ha poi parlato del Trasporto pubblico locale, “la pandemia ha certificato che il TPL è una componente fondamentale dei servizi per la mobilità delle persone ma a fronte di tale importanza, la situazione generale del settore presenta diversi punti critici. In dieci anni si sono ridotti i trasferimenti regionali annui da 222 milioni del 2012 agli attuali 165 milioni, rifinanziati tra l’altro con il grande impegno dell’Assessorato alle Infrastrutture e le continue spinte delle parti sociali e datoriali, con i comuni che certamente non sono nelle condizioni di appostare risorse aggiuntive in grado di sopperire alla riduzione di finanziamento regionale”. “E’ arrivato il momento dell’apertura di un tavolo di confronto con il governo regionale su una nuova ripartizione del servizio, sulla riduzione del numero dei competitors e sulla modifica della legge regionale del 2010 che blocca le assunzioni nelle partecipate pubbliche”.

Il trasporto marittimo

“E se il trasporto pubblico gommato piange il trasporto pubblico marittimo non ride. I bandi per la concessione dei servizi pubblici di trasporto marittimo passeggeri sono andati deserti, c’è incertezza su chi gestirà i collegamenti futuri Sicilia-isole minori”. L’auspicio è che i nuovi bandi ricevano l’interesse del mercato, a partire dal mercato targato Sicilia.

Il trasporto aereo

Il segretario generale della Fit Cisl Sicilia ha poi parlato della crisi del trasporto aereo “la pandemia ha tenuto gli aeromobili fermi sui prati, vettori, gestori aeroportuali e società di handling sono stati messi in ginocchio, i lavoratori sopravvissuti attraverso gli ammortizzatori sociali. Ma bisogna guardare al futuro, siamo dell’idea che la creazione di due grandi Hub nell’isola, che per la loro rilevanza strategica e geografica individuano in Palermo e Catania gli unici due poli del sistema aeroportuale regionale, possano essere in grado di superare le criticità che attengono alla gestione degli aeroporti minori e di dare una decisiva spinta propulsiva ai collegamenti aerei da e per la Sicilia”. Riconosciuto dall’Europa il principio di insularità, è arrivato il momento di abbattere il caro-aerei.

Il sistema dei rifiuti

Giordano è poi passato al punto sul settore dei rifiuti. “Da quasi un ventennio, si registra la crisi di un sistema incentrato quasi esclusivamente sul conferimento in discarica dei rifiuti. Adesso, dopo anni di rallentamenti, di vicissitudini politiche e persino di procedura d’infrazione europea, la Regione Sicilia ha un piano regionale dei rifiuti che certamente dovrà prima fare i conti con il forte ritardo accumulato sul fronte del principio di prossimità degli impianti e sul mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata, oggi attestata su media regionale poco sopra il 40%”. Il PNRR mette a disposizione poco più di 2 miliardi di euro, di cui il 60% per Sud ed isole; 500 milioni consentirebbero alla Sicilia di dotarsi di impianti necessari alla corretta gestione dei rifiuti, servono i progetti, non si tramuti nell’ennesima occasione persa.

Le autostrade siciliane

“La ricognizione della rete viaria siciliana sembra destare non poche preoccupazioni, ha affermato Giordano; ritardi, criticità, cantieri fermi, spesso condizionati dalla crisi economica e finanziaria delle imprese appaltatrici a rallentare la realizzazione delle opere. Ma sarebbe comunque ingeneroso rappresentare il tutto dentro una cornice di stallo ed incompiute”.  Anas infatti ha presentato un programma di investimenti su nuove opere e su manutenzione programmata in Sicilia pari a circa 13 miliardi, quasi 11 di nuove opere e poco più di 2 per manutenzione programmata. Attualmente sei interventi del valore complessivo di 1,7 miliardi sono in corso di esecuzione e tre sono invece gli interventi di prossimo avvio, tra questi la variante nel tratto compreso tra lo svincolo di Vittoria e Comiso che consentirà di legare i due centri con la Ragusa-Catania, la Siracusa-Gela ed i collegamenti con l’aeroporto di Comiso e due interventi in riappalto per un valore complessivo di 550 milioni. “Ben 8,5 miliardi la previsione di interventi su nuove opere in progettazione di cui 3,7 miliardi quali rimodulazione CdP (Contratto di Programma) 2016-2020 e quasi 4,9 miliardi per ulteriori interventi extra CdP 2016-2020, cosiddetto Accordo di Programma Quadro Rafforzato”. “Stride invece l’annunciato taglio di Anas del 20% del budget per gli interventi di emergenza, dei servizi invernali di sgombero neve, di taglio erba, di mantenimento degli impianti di illuminazione di strade ed autostrade, del ripristino delle barriere incidentate e della segnaletica orizzontale e verticale. La percorrenza in sicurezza legata all’esigenza di far fronte troppo spesso ad eventi alluvionali, impone il ripristino delle somme previste in budget. E senza indugi, è arrivato il momento di incrementare la forza lavoro oggi composta da poco più di 530 unità a tempo indeterminato su cui troppo spesso ricadono gravose responsabilità di natura penale, molte delle quali conseguenza delle carenze manutentive della rete stradale”. “C’è bisogno di connettere la Sicilia con un ‘Patto per i Trasporti’ che preveda il coinvolgimento e il confronto con tutti i corpi sociali e una nuova visione politica che faccia prevalere responsabilità e non interessi di parte, è il momento della governance perchè bisogna adesso imprimere la svolta” ha commentato il segretario generale Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio che ha aggiunto “c’è bisogno di avere una Sicilia dotata di un odern infrastrutturale dei Trasporti odern ed efficiente, utilizzando immediatamente le risorse disponibili, per garantire piena mobilità ai siciliani ed alle merci e l’accessibilità di tutte le aree del territorio regionale”. Per il segretario nazionale Fit Cisl Salvatore Pellecchia,  “L’occasione degli 82 miliardi di euro di fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati al Mezzogiorno è assolutamente da non sprecare. Finalmente si può recuperare il gap nei trasporti e nelle infrastrutture con il resto d’Italia, ma ognuno deve fare la sua parte.La priorità~ deve essere il completamento delle opere incompiute, ponendo fine a situazioni assurde da ‘tela di Penelope’ per cui si ritorna su quanto già~ deciso e lo si disfa per poi ricominciare ogni volta da capo. Vanno eliminati i colli di bottiglia anche burocratici, in modo che ci sia certezza di spendere nei tempi previsti tutti i fondi e spenderli bene”.

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