Di Trapani: Il centro che verrà può rappresentare un segmento della società che non si ritrova più nella politica muscolare del bipolarismo
La recente rielezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garanzia di stabilità e autorevolezza per la nostra Nazione, soprattutto nel momento delicato che viviamo, è stata preceduta da un lungo travaglio delle forze politiche presenti in Parlamento.
Molti partiti, prima di giungere alla scelta del “Presidente che piace agli italiani”, hanno mostrato di navigare a vista piuttosto che essere guidati dai loro leaders.
Qualcosa di simile era avvenuto prima della nomina di Draghi, con la politica che aveva abdicato, vista la situazione di stallo creatasi anche allora.
Quanto accaduto la scorsa settimana, con la sola positiva eccezione dell’elezione del Presidente Mattarella, ha giocoforza evidenziato il dilettantismo di alcuni, e la conseguente implosione di alcune realtà aggregative di singole forze partitiche.
Come avvenuto, ad esempio, nel centrodestra disgregatosi ormai palesemente per la mancanza di una guida unitaria, per la spregiudicata inconcludenza di alcuni, per l’ostinata “voglia di coerenza” di altri.
La conseguenza sarà, a mio avviso, l’inizio di una nuova fase che vedrà lo scomporsi ed il ricomporsi di diverse compagini, una stagione nella quale si auspica che i partiti riprendano in mano le redini della politica.
Una stagione che spazzi via il bipolarismo fallimentare di questi anni che ha allontanato l’eletto dall’elettore, e che ha spesso visto avanzare il sovranismo ed il peggiore populismo.
In detto quadro, una nuova legge elettorale proporzionale può essere lo strumento per far da volano ad una ricomposizione del centrodestra verso il centro. Ad un ripensamento dello stesso senza cioè le ali estreme. In tal senso si sono espressi neanche troppo velatamente, anche ieri, alcuni autorevoli esponenti politici nazionali, auspicando la nascita di una nuova area politica dei moderati, forse una federazione, all’interno della quale verosimilmente ciascun partito manterrà la propria identità.
Un’area che può rappresentare un segmento della società Italiana che non si ritrova più nella politica muscolare del bipolarismo, ormai da archiviare.
Un area che Noi di centro – grazie all’intuizione di Mastella tradottasi in partito il 4 dicembre scorso – vuole contribuire a creare ,come stiamo facendo già ormai in tutte le regioni italiane, all’insegna del dialogo, del pluralismo, dell’inclusione.
Giovanni Di Trapani
Coordinatore provinciale Noi di Centro