”Musumeci sempre più solo, plastica immagine di un governo ormai allo sbando”. È questo il commento del M5S all’Ars al via libera al rinvio delle elezioni degli organi degli enti di area vasta, le ex Province, varato a sala d’Ercole.
“Musumeci, anche oggi assente in Aula, – afferma il capogruppo Giovanni Di Caro – ha continuato a rinviare per quattro anni le elezioni e adesso tenta di far passare la narrazione secondo la quale avrebbe voluto far votare i liberi Consorzi. Abbiamo visto che non è così, perché non ha nemmeno la maggioranza e l’episodio di oggi ne è una rappresentazione plastica. Una sola componente politica all’interno della stessa maggioranza si è dimostrata coerente con la linea del governo, mentre il resto della maggioranza oggi ha votato a favore del rinvio. Abbiamo cercato di correggere in corso d’opera il rinvio delle elezioni tour court, che così non avrebbe avuto senso. Dai capigruppo si è capito che la linea del governo è totalmente divergente dalla maggioranza”.
E’ passato l’emendamento, proposto dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Gianina Ciancio, che introduce una novità nell’assetto dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane nell’attesa delle elezioni, non oltre agosto 2022.
“La soluzione, individuata e condivisa dalle altre forze politiche – spiega Ciancio – prevede che il controllo e l’indirizzo politico degli enti di area vasta passino ai sindaci, che dovranno costituire le Assemblee dei liberi consorzi e le Conferenze metropolitane, dotandosi di un regolamento provvisorio per il loro funzionamento, ad esempio le maggioranze per le deliberazioni. Assemblee e Conferenze dovranno insediarsi entro trenta giorni dall’approvazione della legge. Si concluderà quindi la lunga stagione dei commissari che hanno gestito in toto questi enti. Si tratta chiaramente di un regime transitorio – commenta Ciancio – ma che copre un vuoto lasciato dal governo, finora incapace di proporre una soluzione mediata con la maggioranza”.
“Insediare entro 30 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge su città metropolitana e Liberi consorzi, in discussione all’Ars, le assemblee dei Liberi consorzi e le conferenze metropolitane di cui sono componenti tutti i sindaci facenti parte delle nove circoscrizioni provinciali”. E’ quanto prevede un emendamento presentato dal capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo nel corso dei lavori ed approvato dall’Assemblea regionale siciliana.
“L’insediamento delle assemblee dei sindaci, nelle more della riforma resasi necessaria alla luce della recente sentenza della corte costituzionale, – commenta Lupo – consentirà ai primi cittadini la partecipazione diretta al governo delle ex province”
“La necessità ormai improrogabile di approvare una legge elettorale per le ex province per ridare a questi organi piena rappresentatività democratica e capacità operative è una grande occasione per un percorso democratico” – sottolineaMarianna Caronia, intervenendo all’Assemblea regionale Siciliana -. Per la deputata della Lega, “La sentenza della Corte costituzionale su questi enti locali ha di fatto rimesso nelle mani della politica la possibilità di fare scelte importanti invece di correre ad un voto frettoloso e azzoppato a gennaio. Mi farò promotrice di una legge che si basi su tre punti cardine: elezione da parte dei cittadini sia del Presidente della provincia sia del Consiglio, riduzione del numero dei consiglieri rispetto al passato e, soprattutto, introduzione della doppia preferenza di genere, in modo che anche in questi organi si possa lavorare con l’obiettivo della parità di rappresentanza per entrambi i generi”.
“Il ddl sulle Province che è stato approvato, con il parere contrario del governo e dopo l’intervento accorato del capogruppo e dei componenti dello stesso gruppo parlamentare del presidente della Regione, mostra chiaramente che il presidente non ha più una maggioranza, anzi è meglio dire che non può più contare sulla maggioranza con la quale si è presentato ai siciliani”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia Anthony Barbagallo intervenendo in aula subito dopo il voto al disegno di legge sul ‘Rinvio delle elezioni degli enti di area vasta’.
“Musumeci pare abbia dimenticato che la riforma delle province era un punto cruciale del suo programma. – aggiunge Barbagallo – Stasera, con il parere contrario del governo e l’intervento del capogruppo di Diventerà bellissima, abbiamo assistito allo sfaldamento della maggioranza. Sulle province – continua – abbiamo assistito all’ennesima ‘debacle’ del governo regionale dopo quelle di altre riforme fondamentali quali sono quelle dei rifiuti e dell’idrico. Il presidente Musumeci prenda atto del fallimento – conclude – e rassegni le dimissioni liberando la Sicilia ed i siciliani dal governo più inconcludente della storia regionale”.
“Dopo avere detto e fatto di tutto per l’abolizione delle Province – tuona Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima – ora Pd e M5S a distanza di ben otto anni finalmente ammettono l’errore. La loro demagogia ha prodotto solo danni, poiché le ex Province sono state svuotate delle funzioni e i cittadini privati della possibilità di eleggere direttamente i propri rappresentanti”. “La paralisi amministrativa – aggiunge – che ne è derivata ha avuto gravi ripercussioni su servizi pubblici essenziali come, ad esempio, le infrastrutture viarie e la scuola. La posizione di DiventeràBellissima è sempre stata chiara e la ribadiamo ora, all’insegna della coerenza che ci contraddistingue: noi siamo per ridare la parola ai cittadini consentendogli nuovamente di eleggere per via diretta i propri rappresentanti. Tuttavia, nelle more di questa riforma per il ripristino delle Province che noi per primi vogliamo, riteniamo che le attuali gestioni commissariali in Sicilia debbano concludersi prima possibile. Pertanto siamo contrari a un ulteriore rinvio della consultazione elettorale, a maggior ragione se fissato in un arco temporale- quello tra agosto e dicembre 2022 – che andrebbe a sovrapporsi con le Regionali”.