Valle dei Templi, inaugurata la stele intitolata al magistrato Rocco Chinnici
“Mio padre, Rocco Chinnici, ha saputo coniugare profonda umanità e rigore nell’applicazione della legge, portando avanti, da uomo delle istituzioni, un impegno straordinario nelle aule giudiziarie, ma anche al di fuori, in nome della cultura della legalità, un impegno per la collettività intera ma dedicato in particolare alla Sicilia e ai giovani. Era certamente un giusto, e mi dà grandissima emozione sapere che da oggi una stele e un albero sono a lui intitolati nel Giardino dei Giusti dell’Umanità lungo la Via Sacra della Valle dei Templi di Agrigento. Una testimonianza di memoria, ma al tempo stesso un seme che rinnova quell’impegno attraverso chi ne raccoglie l’eredità morale per mantenerne vivi i valori”.
Così Caterina Chinnici ha commentato l’inserimento del padre Rocco, ideatore del pool antimafia ucciso da “cosa nostra” il 29 luglio del 1983, nel giardino dedicato ai giusti all’interno della Valle dei Templi, ad Agrigento. Oggi la scopertura della stele, con una cerimonia inserita in un evento promosso dall’Accademia di Studi Mediterranei in collaborazione con Regione, Comune, Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi ed Empedocle Consorzio Universitario. La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda nella quale sono state illustrate le nuove intitolazioni decise dall’Accademia: il riconoscimento, oltre che a Rocco Chinnici, è stato tributato a Dante Alighieri, nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte, e ancora a Luca Attanasio, Torquato Petracchi, Antonio Farinatti e a Jakob ed Elisabeth Kunzler.
Nell’attentato di 38 anni fa a Palermo, in via Pipitone Federico, con Rocco Chinnici persero la vita anche Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, Carabinieri addetti alla tutela, e il signor Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui il magistrato abitava con la famiglia. A loro Caterina Chinnici ha dedicato un momento di ricordo durante la cerimonia.