Miccichè: “Forza Italia in Sicilia è un partito forte e radicato”

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Questi tre giorni di lavori a Mazara del Vallo hanno dimostrato che Forza Italia è un partito forte e radicato nel territorio. Il partito è in salute in tutta Italia, particolarmente in Calabria e anche in Sicilia, dove abbiamo molti sindaci giovani e una nuova classe dirigente. Sicuramente, alle Amministrative e alle Regionali del prossimo anno otterremo un grande risultato”. Così il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, durante la kermesse azzurra a Mazara del Vallo.

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“Il candidato alla Presidenza della Regione sarà chi più lo merita, quello più amato dalla gente. Il centrodestra è una coalizione con alcune contraddizioni ma con tanti punti di convergenza ed è su questo che si basa la nostra forza”. Inoltre, Miccichè ha detto che “se il prossimo presidente della Regione siciliana non sarà di Forza Italia, non lasceremo agli alleati l’assessorato alla Sanità. L’errore è stato mio di avere lasciato ad un presidente della Regione, che non ha un partito, anche l’assessorato alla Sanità, che ogni tanto lavora per noi e ogni tanto contro. Se sarò io ancora a dover decidere, questo non accadrà più. La generosità va utilizzata con i generosi, quando invece la eserciti solo in un senso e non c’è ritorno, non ha senso”.

“Possiamo essere soddisfatti e orgogliosi del lavoro fatto da questo governo che abbiamo sostenuto con proposte responsabili e costruttive. Credo che questo lavoro possa continuare fino al 2023. E anche oltre”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, intervenuto telefonicamente alla convention di Forza Italia – La nostra Forza”, fortemente voluta dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè e da Toni Scilla, assessore regionale all’Agricoltura, che si è conclusa oggi a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

Berlusconi ha fatto i complimenti ai vertici regionali del partito per la bella manifestazione: “Tre giorni nei quali avete rivendicato identità, orgoglio, valori, coerenza e storia”. Berlusconi ha poi ricordato i successi del suo partito nel Meridione: “A partire dal più recente con la vittoria di Roberto Occhiuto nella vicina Calabria – dice – Il centrodestra lo abbiamo inventato noi nel 1994. Perché la nostra discesa in campo ha cambiato per sempre i connotati della politica del nostro Paese. Abbiamo portato qualcosa che prima non esisteva e che oggi non ha eguali”.

“Vorremmo un bipolarismo civile – prosegue – nel quale non si demonizzi e non si insulti l’avversario politico, ma si compete lealmente pronti a mettere in primo piano gli interessi del Paese. La crisi sanitaria ed economica italiana ci ha imposto delle soluzioni straordinarie, con la creazione di un governo di unità nazionale, mettendo da parte i temi identitari di ogni forza politica: i risultati sono eccellenti”.

“Noi siamo i primi sostenitori di questo governo che accoglie moltissime delle nostre proposte, a partire dalla campagna vaccinale e dal green pass – che amo chiamare con il suo vero nome, passaporto sanitario – che hanno consentito fino ad oggi di limitare la quarta ondata della pandemia – sottolinea -. A differenza degli altri Paesi europei, consentono all’Italia di rimanere aperta e di crescere economicamente”.

Berlusconi poi si proietta al 2023, “perché questo governo andrà avanti fino alle prossime elezioni, quando poi saranno gli italiani a decidere – dice il Cavaliere -. Continueremo a sostenerlo con proposte responsabili e costruttive. Ma il centrodestra che verrà dovrà avere un forte profilo liberale. La collaborazione con i nostri alleati prosegue, anche se hanno ruolo e funzione diversi. Noi dobbiamo anche occupare il centro della politica, perché l’Italia ha bisogno di essere governata da un centro forte, alleato ad una destra democratica. E quello che dobbiamo fare è accogliere persone, idee, progetti da offrire ad un’opinione pubblica giustamente scettica verso questa politica. E questa destra liberale non può che essere Forza Italia”, ha concluso.

Miccichè ha parlato anche del prossimo presidente della Repubblica. “Non penso, come dice qualcuno  – che se Berlusconi vuole fare il presidente della Repubblica sia un pazzo. E’ la cosa più giusta che abbia mai pensato”. Il fatto che questo sia oggi possibile, ha proseguito, “E’ la prova che la verità in tutti questi anni è stata stravolta”.

Abbracciati, l’uno all’altro, Gianfranco Miccichè e Antonio Tajani hanno scatenato l’entusiasmo della platea parlando di Berlusconi: “Quando nel ‘94 disse che avrebbe fatto un partito che sarebbe diventato il primo in Italia lo hanno preso tutti per pazzo. E intanto c’è riuscito – ricorda Miccichè – Poi ha detto che comprava il Milan e in due anni vinceva la Coppa dei Campioni. Lo hanno preso per pazzo e l’ha fatto. Quando disse che avrebbe costruito una città a misura d’uomo accanto a Milano lo hanno preso per pazzo e ne ha fatte tre. Allora – prosegue fra gli applausi Miccichè – se qualcuno mi dice: “che è pazzo che vuole fare il Presidente della Repubblica? Io rispondo di no. Devo essere sincero: fra tutte le pazzie questa mi pare la cosa più giusta che Berlusconi abbia mai pensato”. 

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