Maltempo, Musumeci chiude per due giorni gli uffici regionali della provincia etnea

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Da domani mercoledì 27 ottobre e sino a giovedì compreso, gli uffici regionali della città e della provincia di Catania resteranno chiusi. Lo ha disposto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, a seguito del permanere dello stato di allerta per il maltempo. Un provvedimento adottato per ridurre, ulteriormente, la mobilità in un territorio fortemente colpito da intensi fenomeni meteorologici negli ultimi giorni. Resteranno aperti solamente gli uffici regionali che erogano servizi pubblici essenziali ed esattamente: il dipartimento della Protezione civile, tutti i presidi ospedalieri, le strutture sanitarie, l’Ufficio del Genio civile e l’Ispettorato ripartimentale delle foreste.

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“La situazione, a Catania e nella sua provincia – dichiara Musumeci – è assai critica. Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua. Strade trasformate in torrenti e campagne in laghi, intere contrade isolate e centinaia di abitazioni allagate, danni incalcolabili a edifici e colture: la Sicilia orientale sta vivendo un fenomeno che temiamo, purtroppo, sarà sempre meno sporadico, con scenari tragici destinati a ripetersi. I cambiamenti climatici, la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere – e lo stiamo infatti constatando – effetti micidiali. Dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare, distribuendo su tutte e nove le province gli interventi necessari a contrastare frane, esondazioni, instabilità delle infrastrutture e fenomeni di erosione costiera. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato. E gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione Europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26 – conclude Musumeci –  ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime”.
“Le immagini che provengono da Catania – sottolinea il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – sono terrificanti. Esprimo il mio personale cordoglio e la vicinanza alla cittadinanza. Ciò che sta accadendo in queste ore, soprattutto nella Sicilia orientale, deve essere da monito. E’ evidente che i fenomeni metereologici sono mutati per cui è necessario, individuare insieme con gli esperti della Protezione civile, soluzioni per mitigare i danni provocati dal maltempo”.

“Quelli che ora versano lacrime da coccodrillo per le  gravi conseguenze dell’alluvione di Catania – dichiara Michele Catanzaro deputato regionale del partito democratico – sono gli stessi che quando abbiamo chiesto di rimpinguare il capitolo destinato agli  interventi per il rischio geologico si sono girati dall’altra parte”. Lo dice Michele Catanzaro deputato regionale del partito democratico”. “Il Fondo prevenzione e gestione dei rischi geologici, è diventato operativo  formalmente con  l’approvazione dell’articolo 40 della legge  finanziaria del 2018, – ricorda Catanzaro – ma le poche risorse disponibili non sono mai state rimpinguate  nonostante  gli appelli più volte fatti”. Senza fondi a disposizione gli Enti locali  non hanno potuto dotarsi dei tecnici necessari a coordinare gli interventi  destinati a scongiurare disastri e tragedie  come quelle a cui assistiamo in questi giorni, nè dotarsi di un adeguato  piano di protezione civile.  Nel 2018 avevo cantato vittoria per il risultato ottenuto in aula, – conclude  il parlamentare Pd –  ma adesso sono costretto a frenare la rabbia per le morti insensate  ed i gravissimi danni alle imprese ed ai territori che forse avrebbero potuto essere evitati”.

“Si intervenga immediatamente contro il dissesto idrogeologico”. A dirlo la Cisl Sicilia per la quale non è più consentito attardarsi sul terreno della transizione ecologica e della lotta al surriscaldamento del pianeta. Semmai, “vanno recuperati i territori abbandonati e utilizzate le risorse del Pnrr per la riqualificazione dei suoli”
Strade come fiumi in piena, morti, nubifragi, esondazioni di torrenti, danni ingenti. E mezza Sicilia in ginocchio. Allarma la situazione del meteo col maltempo che non accenna a placarsi. E “se per un verso – si legge in una nota della Cisl Sicilia firmata dal segretario Sebastiano Cappuccio – non è più consentito attardarsi sul terreno della transizione ecologica, per l’altro è necessario intervenire, a tutti i livelli, contro il dissesto idrogeologico che rende fragile e minaccioso il territorio siciliano”. “Vanno recuperati i territori abbandonati e utilizzate le risorse del Pnrr per la riqualificazione dei suoli”. Per la Cisl, il susseguirsi anomalo e impazzito delle stagioni, con la scia sempre più spesso di morti e distruzioni, è “un monito che ci auguriamo sia raccolto da chi di dovere”. Perché i sintomi del malessere dell’ambiente vanno tenuti in debito conto “nel solco di quella ecologia integrale alla quale richiama tutti anche papa Francesco”.
Il sindacato esprime solidarietà alle famiglie colpite dal dramma delle devastazioni e “le più sentite condoglianze” a quelle che stanno vivendo la tragedia della perdita dei propri cari.

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