PNRR, gli industriali: “Decontribuzione e avvio delle Zes per non perdere le opportunità di sviluppo”
Un filo diretto, una linea di confronto permanente tra imprese e istituzioni sul PNRR per sviluppare progetti condivisi, per realizzare un’unica voce che raccolga le proposte delle imprese del territorio in favore della crescita e dello sviluppo della Sicilia: questa è la proposta degli industriali siciliani, emersa nel corso della giornata di approfondimento sul Recovery Plan, stamattina nella sede di Sicindustria Palermo. Un confronto che passa per alcuni temi fondamentali, quali la decontribuzione e l’avvio delle Zes.
Un momento di incontro – quello degli industriali – che è stato anche l’occasione per presentare Connext, il grande evento di business e networking di Confindustria, in programma il 2 e il 3 dicembre al MiCo di Milano.
“La strada per lo sviluppo passa necessariamente da alcune tappe ineludibili: la decontribuzione e l’avvio delle Zes. Non possiamo pensare al futuro in un territorio in cui le Zone Economiche Speciali ancora restano bloccate. Non possiamo parlare di rilancio se non avviamo un percorso virtuoso che alleggerisca il carico degli oneri contributivi sulle spalle degli imprenditori”. Sono le parole di Alessandro Albanese, il presidente di Confindustria Sicilia.
Prosegue Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria, che lancia la proposta di “un asse comune tra imprese e istituzioni, di un grande hub delle idee su cui far convergere le migliori energie del mondo dell’impresa e delle istituzioni per trasformare il PNRR nella chiave di volta dello sviluppo della Sicilia. Quella del PNRR è un’opportunità straordinaria per il rilancio del nostro territorio e arriva nella fase storica in cui l’Italia sta ripartendo. Le imprese sono pronte a fare la loro parte, occorre la collaborazione di tutti gli attori sociali”.
Le imprese hanno dialogato e commentato la sintesi su PNRR prospettata da Raffaele Mazzeo, partner RSM, e ne hanno discusso con il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, e con gli assessori regionali Mimmo Turano (Attività Produttive) e Marco Falcone (Infrastrutture).
Il controcanto delle imprese è nelle parole di Roberto Franchina, delegato di Sicindustria al PNRR: “Il PNRR è veramente una grande occasione, bisogna rispettare scadenze e termini, evitare i colli di bottiglia della burocrazia, snellire e accelerare. Su questo ci giochiamo la credibilità e il futuro”.
Ampia la pagina dedicata a Connext, il grande evento di business e di networking di Confindustria. In programma al MiCo di Milano il 2 e il 3 dicembre, Connext. Sono 4 i driver in cui sarà articolata la manifestazione quest’anno: Fabbrica Intelligente, Città del Futuro, Pianeta Sostenibile, Persone Scienze della Vita e Progresso.
“È un piacere riscontrare nel mio territorio un grandissimo interesse e vedere l’impegno attivo delle imprese per l’evento di Connext 2021”, ha commentato Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Vice Presidente di Confindustria, che ha aggiunto: “C’è molta voglia di ripartire con la forza del networking. Questa edizione è fortemente legata ai fondi del PNRR che le imprese possono cogliere puntando sui progetti flagship integrati e sui progetti di ricerca sulle value chain strategiche della Commissione europea. Il PNRR è determinante per cambiare il dna del nostro Paese e per questo va attuato senza indugio, insieme alle riforme che lo devono accompagnare”.
Secondo il presidente dei Giovani Imprenditori siciliani, Gero La Rocca “i giovani sono molto preoccupati perché se è giusto che per affrontare una crisi epocale si debba contrarre nuovo debito, è vero anche che saranno proprio i giovani a dover saldare questo debito nei prossimi decenni. La crescita è quindi un obbligo che non si può eludere, eppure di giovani sentiamo parlare troppo poco. Chiediamo quindi che la nostra voce venga ascoltata e ribadisco ciò che avevamo già chiesto, ossia che venga creato un osservatorio permanente sull’attività della pubblica amministrazione indispensabile per monitorare tempi e operatività progettuali e non rischiare di dover pagare in un futuro prossimo un debito non più recuperabile”.