Incendi e cenere, Musumeci chiede un vertice della Unità di crisi nazionale. Cocina: “Contro i piromani occorre un’azione di polizia e militare da parte dello Stato”

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Una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. È la richiesta urgente che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha avanzato a Roma per far fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola in questi giorni, su due diversi fronti: la incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei e i numerosi incendi, quasi tutti di origine dolosa, sviluppatisi in modo particolare nella Sicilia orientale. Le fiamme, favorite dal vento e dall’alta temperatura, interessano soprattutto le province di Enna, nel Troinese, Siracusa e Ragusa; impegnati tre canadair statali, gli otto elicotteri della Regione e tutti i reparti a terra dei vigili del fuoco, dell’Antincendio regionale e del volontariato di Protezione civile.
Domani lunedì, alle 11, al PalaRegione di Catania il presidente Musumeci incontrerà i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere, che mette a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di Comuni e pregiudica parte della produzione agricola.

“Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – afferma Musumeci – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti”.

Al momento sono in corso ben 11 fronti di fuoco nella sola serata di oggi. 34 gli incendi in totale che dalle ore 10.26 di stamane hanno devastato ettari di vegetazione e lambito case e centri abitati. Centinaia di volontari di protezione civile attivati. 4 Canadair e 2 elicotteri in azione coordinati dal Corpo Forestale della Regione e a supporto delle azioni di spegnimento incendi dei Vigili del Fuoco e della stessa Forestale.

Scordia, Catania, Biancavilla, Militello Val di Catania, Siracusa, Cassibile, 2 a Carlentini, Castellammare del Golfo, Regalbuto, Troina, Agira. Il DG Cocina, ha chiamato i rinforzi e stanno convergendo i moduli pick up Antincendio Boschivo di Catania e Messina; egli stesso si sta recando a Troina dove le fiamme non danno tregua su un’area molto estesa che raggiunge i territori di Agira e Regalbuto. “Troppi terreni agricoli abbandonati e incolti anche a ridosso delle case. Se i terreni fossero trattorati almeno per una fascia di rispetto opportuna vicino alle case si abbasserebbe il rischio di incendio. Troppi piromani, incendiari e delinquenti in azione che approfittano delle alte temperature e contro cui i volontari, i forestali e i vigili del fuoco poco possono fare. Il sistema comunale e regionale di protezione civile ha fatto il possibile, ma è una lotta impari contro delinquenti. Occorre in questi giorni un’azione di polizia e militare da parte dello Stato”.

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Lo ha affermato poco fa l’ingegnere Salvo Cocina, Dirigente Generale della Protezione Civile Siciliana, che segue costantemente l’evolversi della situazione incendi nell’Isola mantenendo informato il Presidente della Regione e coordinandosi con la Protezione civile nazionale. Seguendo i Funzionari che operano nei teatri delle operazioni di spegnimento e le decine di squadre di volontari che si stanno spendendo nella lotta ai roghi in supporto a Vigili del Fuoco e Corpo Forestale.

La Sala Operativa Regionale Integrata Siciliana del Dipartimento Regionale della Protezione Civile in questo momento sta lavorando intensamente con cinque operatori SORIS, Funzionario di sala Alfredo Mannella, e gestisce più di 20 emergenze incendio con relative comunicazioni e smistamento dei messaggi sulla piattaforma.

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