#DDLZan: una nota del commissario della DC Sicilia Totò Cuffaro

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Così recita la nostra Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
È proprio partendo dall’art 3 della Costituzione italiana che la Democrazia Cristiana desidera esprimere la sua opinione #DDLZan.
Dopo la posizione del Vaticano riteniamo giusto chiarire che trattandosi di libertà tout court non possiamo non specificare che ad essere minata è anche la libertà religiosa che noi riteniamo vada sempre tutelata. Non è una questione esclusiva che interessa unicamente il Vaticano, ma ad essere minate sono le libertà di tutti cittadini. La Chiesa non chiede privilegi, non chiede di imporre la sua ideologia, ma di essere libera di esercitare il proprio magistero.
Un conto è invece il ddl Zan che agli artt. 4 e 7 lede il diritto alla libertà di espressione (art. 21 della Costituzione), alla libertà di insegnamento dei docenti (art. 33 della Costituzione), alla libertà di scelta educativa che spetta ai genitori, cioè a Tutti noi e non ad altri, né Chiesa né Stato (art. 30 della Costituzione). E questo è un fatto.
Non crediamo che la repressione e la discriminazione sessuale la si possa curare con la via giudiziaria ne tantomeno con la repressiva penale e purtroppo gli avvenimenti in Francia e in Spagna – dove un gruppo di cattolici che difendevano i propri valori hanno pagato talvolta anche con la reclusione in carcere – ne sono l’evidenza negativa. Vogliamo inoltre ricordare che esiste già la legge Mancino per le varie discriminazioni. Ma Ciò che realmente occorre è un ascolto – che sia autentico – delle persone, senza limitarsi alla graziosa concessione di diritti. Dovremmo lottare per cancellare le minoranze – come le definisce strabicamente il ddl Zan – attraverso l’educazione al rispetto, alla sensibilità verso i disabili, gli anziani, le donne gli omosessuali, con la cultura e le politiche inclusive.
Perché altra strada non c’è.
Il commissario della DC Sicilia
Totò Cuffaro

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