“LA TERRA DEGLI DEI – Miti e Divinità Siciliani” di Sara Favarò, in streaming su Zoom
“LA TERRA DEGLI DEI – Miti e Divinità Siciliani” di Sara Favarò, settantesima pubblicazione di Sara Favarò, sarà oggetto d’incontro e discussione, lunedì 31 maggio alle ore 19,00, in streaming sul canale Zoom, credenziali di partecipazione: ID 3829958215 pass v9U7ML. L’evento è organizzato dal Rotary Club Cefalù Madonie, presieduto da Antonella Scicolone che modererà l’incontro. Parteciparanno l’Assessore Regionale alle Attività Culturali e all’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che ha curato l’introduzione al saggio di Sara Favarò, lo studioso del pensiero esoterico occidentale, Franco Favarò che ne ha scritta la prefazione, tre artisti della compagnia teatrale e musicale “Sikelia”, diretta dalla stessa Favarò: il regista e attore Gaetano Martorana, Marta Favarò e Anna Rita Pinsino, entrambe soprano. I tre artisti reciteranno brani tratti dal libro. Nel saggio l’autrice scorre, in ordine alfabetico, il lungo elenco di miti e divinità autoctone che fanno della Sicilia: La Terra degli Dèi.
“I miti nascono quale bisogno intrinseco dell’uomo di credere in qualcosa di superiore in grado di operare prodigi, primo tra tutti quello della prosecuzione della vita oltre la morte. – afferma Sara Favarò – Si tratta di confessioni che hanno un preciso riscontro in alcuni elementi della natura, dalle montagne alle fonti d’acqua. Per le montagne basti pensare al vulcano Etna, che per i catanesi è “A Muntagna”, o anche al Monte Pellegrino di Palermo, che per lo storico greco Polibio era il Monte Ercte. Montagne sacre, sedi di divinità, culti e riti. Oltre alle divinità fluviali maschili, le fonti d’acqua avevano nelle aggraziate e belle Ninfe il loro riferimento mitologico. Aspetto del femminino che in Sicilia è stato predominante fin dal sorgere dei miti. La Magna Mater di Enna rappresenta il fulcro di una cultura in cui è preminente la figura della donna, espressione di un matriarcato che, nonostante gli influssi culturali maschilisti di Greci, Romani e anche della cultura Cattolica e di tutte le religioni monoteiste, si è fatta traccia per una forma di potere femminile che, con l’andare del tempo, è rimasto recintato al chiuso delle case, trattandosi di un potere forte ma che, al di là di certi ambiti familiari, le precludeva la parità sociale”.
L’Assessore Samonà scrive nella sua presentazione che “La Sicilia è terra in cui il confine tra mito e realtà è davvero molto sottile, […]Terra emanante una energia divina e un anelito universale palpabili e respirabili solo a chi riesce a vedere “oltre” e cogliere “altro”. L’autrice, emergendo dall’angusta realtà in cui, a volte, siamo imprigionati e, altre, amiamo rinchiuderci, facendo parte della bellissima categoria dei “visionari” a cui, anch’io, sento di appartenere, vi accompagnerà in questo mondo sospeso nel tempo che, però, si srotolerà attraverso il suo racconto, facendosi “presente”. Grazie al ruolo di Assessore dei Beni Culturali e Dell’identità Siciliana che ricopro, ho implementato i miei viaggi di conoscenza, anche se già nella mia prima vita amavo girare la nostra isola in lungo e in largo, convinto che ogni luogo, ogni pietra, ogni arbusto avesse qualcosa di straordinario da raccontare. Infatti, passeggiando nei tanti “recinti del sacro”, che sono disseminati in essa, si acquista una sorta di consapevolezza che mostra, non solo come ogni singolo passo calpesti un piccolo lembo di terra di cui le divinità sono i Genius Loci, ma quanto gli Dei siano più familiari dell’immaginato in quanto immanenti nella loro trascendenza. La nostra Sicilia, d’altronde, è un meraviglioso “cantiere” della fantasia, dell’immaginazione e della suggestione che, pur essendo inglobato nella realtà che ci circonda, è sempre aperto e animato da linguaggi altri in cui spicca, però, quello del mito”.
L’ingegnere Franco Favarò, studioso del pensiero esoterico occidentale, nel curare la prefazione al saggio pone l’accento sul fatto che: “La Terra degli Dei, a prescindere dai contenuti storici e mitologici, è uno studio che, prendendo le mosse dai miti e dalle divinità, delinea un percorso evolutivo della specie umana e della percezione della propria autocoscienza e consapevolezza.[…] l’evoluzione della specie umana si concretizza nella conoscenza dei linguaggi con cui l’universo si manifesta ed è attraverso la conoscenza che l’uomo sviluppa la propria consapevolezza. […] In effetti le divinità e i miti sono simboli e analogie del percorso dell’uomo che dall’io lo porta al Sé e per taluni aspetti palesi archetipi del percorso psicosintetico che attraverso la volontà forte, la volontà buona e la volontà sapiente, conduce alla volontà transpersonale (Roberto Assagioli), principale manifestazione della propria dimensione trascendente, come più volte evidenziato dall’Autrice nel testo”.