Tari nella bolletta Enel, Orlando cerca di evitare il dissesto finanziario del Comune di Palermo. Figuccia: “Chiediamo il commissariamento della città”

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Piove sul bagnato al Comune di Palermo. Il sindaco Leoluca Orlando, ha fatto approvare dalla giunta una delibera in cui per la prima volta un’amministrazione certifica l’impossibilità di chiudere il bilancio di previsione 2021/2023. Il “sogno nel cassetto” di Orlando è che il Parlamento approvi una norma che consenta alle amministrazioni locali di riscuotere la tassa sui rifiuti con la bolletta dell’energia elettrica, come avviene dal 2015 con il canone Rai.

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“Come volevasi dimostrare. Palermo si guarda allo specchio e vede in sé l’immagine sempre più nitida di un default finanziario – tuona Vincenzo Figuccia deputato della Lega all’Ars e coordinatore provinciale del partito a Palermo che prosegue – l’impossibilità giuridica di procedere all’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023, è il chiaro segnale di una città allo sbando, al cui timone continua ad aggrapparsi il sindaco reo di averla spinta nello tsunami economico”.
“Poche entrate, troppi accantonamenti, un’anticipazione di tesoreria ai massimi storici, disallineamenti con le partecipate. Negligenza su negligenza che sta distruggendo il superstite tessuto economico palermitano. Basti pensare a come la mancata approvazione del consolidato,  stia comportando il mancato arrivo a Palermo dell’acconto sul Fondo di solidarietà 2021 che vale fra i 60 e i 70 milioni. E adesso i dubbi si paventano riguardo le importanti somme del Recovery Plan destinate ai Comuni. Non possiamo accettare questo disordine morale, finanziario, sociale ed economico certamente imputabile a questa amministrazione. Chiediamo il commissariamento della città – conclude Figuccia – perché si metta presto mano al bilancio comunale e si allochino correttamente le risorse per garantire il buon funzionamento di tutti i servizi e che soprattutto, non si ripieghi su una pressione fiscale che in questi anni ha visto proliferare e inflazionare i tributi locali”.

Diversa è la posizione dei consiglieri comunali di Avanti Insieme Valentina Chinnici e Massimo Giaconia: “L’inserimento della Tari nella bolletta della luce è una misura utile a contrastare l’evasione ancora altissima. D’altronde c’è il precedente del canone RAI già in bolletta, e la tari è una tassa per un servizio indispensabile, al contrario della televisione che è un bene facoltativo. Ha più senso la tari in bolletta che il canone Rai, insomma. Vista la scarsa capacità di riscossione dei Comuni, a fronte del fatto che la gestione dei rifiuti e il loro conferimento per legge devono essere totalmente coperti dal gettito Tari, non vediamo valide alternative. Il nuovo amministratore e i dirigenti della Rap devono tuttavia fare in modo che le percentuali della raccolta differenziata arrivino quantomeno a quelle previste dalla legge. È indispensabile aumentare la raccolta differenziata oltre che evitare la realizzazione di nuove discariche e alimentare l’economia circolare dei rifiuti, mettendo la società gestore e il Comune nelle condizioni di impegnare parte dei proventi Tari per finanziare politiche di premialità per i cittadini più virtuosi”.

“Siamo contrari all’idea dell’Amministrazione di inserire il pagamento della TARI nella bolletta dell’energia elettrica – dichiara Rosalia Viviana Lo Monaco, capogruppo M5S a Palazzo delle Aquile –  che nient’altro farebbe se non inasprire i toni e il comune sentire dei cittadini palermitani. Questa proposta è solo un tentativo maldestro di spostare l’attenzione “dalla luna al dito”, e dunque dalle reali responsabilità dell’amministrazione attiva, dimenticando che le tasse si pagano quale corrispettivo di un servizio, che, da par suo, sta facendo acqua da tutte le parti facendo sì che questo costo sia vissuto, almeno in parte, come una vessazione, ancor più se costretti a pagarlo poiché incluso in bolletta. Non si può sorvolare sul fatto che – da anni – a Palermo siamo sommersi da cumuli di rifiuti di ogni genere e da extracosti provocati da una gestione fallimentare dell’azienda partecipata dal Comune, la RAP, per non parlare degli ulteriori costi per le casse comunali derivanti dal fallimento di AMIA. Ci auguriamo che Roma possa venire in nostro soccorso con un decreto straordinario ad hoc e un Commissario capace di gestire le emergenze della nostra città, ridotta ormai allo stremo e ancor più in difficoltà a seguito della pandemia”.

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