Sindacati Rap: “Ultima chiamata al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio Comunale, sia garantita la continuità aziendale e la tutela dei lavoratori”
“Assistiamo al terzo cambio al vertice della Rap in tre mesi e mentre la politica comunale consuma lacerazioni e contraddizioni pre-elettoralistiche, le problematiche che mettono a rischio la sopravvivenza dell’azienda restano ancora irrisolte” . Ad affermarlo dopo il cambio dell’amministratore unico di Rap sono per la Fp Cgil Giuseppe Spataro, per la Fit Cisl Vincenzo Traina, per Uiltraporti Francesco Sinopoli, per la Fiadel Agostino Cospolici e per Filas Carmelo Giallombardo.
“Dopo gli ultimi incontri avevamo sospeso lo stato di agitazione dei lavoratori, in funzione di impegni assunti sul riconoscimento degli extra costi, sulla ricapitalizzazione, sul pagamento di una parte dei crediti, circa 40 milioni. A tre mesi di distanza si sono susseguiti tre inutili cambi al vertice dell’azienda, si è avvicinata la data di approvazione del bilancio consuntivo 2020, tutto ciò pericolosamente senza la reale soluzione delle criticità che attanagliano l’azienda, in primis il riconoscimento economico degli extra costi sostenuti per il conferimento dei rifiuti nelle discariche catanesi”. I sindacati aggiungono “sul punto, ci limitiamo a ricordare che tali criticità sono prioritariamente il frutto di una totale assenza di dotazione impiantistica che, a partire dai ritardi regionali sulla costruzione della VII vasca, ha messo in ginocchio il sistema rifiuti cittadino. E tra un mese, considerando l’annunciata saturazione della VI vasca di Bellolampo riprenderanno i viaggi verso altre discariche probabilmente fuori regione e sarà un nuovo forte scossone economico sui conti aziendali”.
I sindacati di Rap concludono “Esortiamo, pertanto, sindaco, giunta e consiglio comunale ad adottare in tempi rapidissimi gli atti necessari a tutela dell’azienda e dei lavoratori. Lo diciamo fin da subito, abbiamo rispettato l’invito della Prefettura a sospendere lo stato di agitazione, abbiamo fiduciosamente aspettato in questi mesi le soluzioni annunciate che non si sono concretizzate, che nessuno inveisca su lavoratori e loro rappresentanti, se la prosecuzione di una colpevole e irresponsabile mancata soluzione di tali criticità comporterà la mobilitazione di massa dell’intero corpo aziendale”.