Anniversario Strage di Capaci. La Piana (Cisl): “Esponiamo un lenzuolo bianco per ribadire il nostro No alla mafia”

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“Appendiamo il nostro striscione commemorativo dal balcone della nostra sede di Palermo in via Villa Heloise, perché noi ci siamo come ogni anno per tenere alta la memoria dei nostri Eroi e ribadire quanto il loro coraggio sia per noi stimolo quotidiano per contrastare ogni forma di oppressione mafiosa e di illegalità”. Ad affermarlo è Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani in vista del ventinovesimo anniversario della Strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

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Leonardo La Piana

“Il prossimo 23 maggio invitiamo dunque tutti, giovani, pensionati e pensionate, lavoratori e lavoratrici della Cisl Palermo Trapani a esporre un lenzuolo bianco cosi come chiesto dalla Fondazione Giovanni Falcone e pubblicare sui social le foto con l’hastag #dicosasiamoCapaci”. Nei giorni scorsi proprio sui social della Fondazione e del sindacato è stato pubblicato il video per ‘Dire NO alla mafia’ realizzato dalla Cisl Palermo Trapani con il quale, giovani, studenti, pensionati, immigrati, lavoratori di diversi settori ribadiscono perché contrastare la mafia sia l’unica strada percorribile per il futuro del territorio.

“Il nostro No è forte e deciso – aggiunge La Piana – perché una terra libera da condizionamenti mafiosi può garantire un futuro ai nostri giovani, per piantare il seme della legalità, per puntare su innovazione tecnologica e ricerca e sulla cultura, per creare una società solidale che offra a tutti le stesse opportunità, perché la mafia è un cancro che opprime la società senza il quale potremo essere uomini e donne libere”.  La Piana conclude “bisogna tenere alta l’attenzione contro le infiltrazioni mafiose ancor di più in un momento in cui si attende l’arrivo dei fondi del Recovery e la realizzazione del Piano di resistenza e resilienza. La pandemia ci ha reso più fragili, ed è questo il momento in cui lo Stato deve essere più presente soprattutto nelle nostre periferie, dove domina il disagio economico e sociale”.

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