Appello del sindaco a lavorare insieme, Cgil Cisl Uil Palermo: “Nostre richieste di confronto sono rimaste inascoltate”. Lega e Italia Viva denunciano l’immobilismo di Orlando

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Leoluca Orlando

Gli 11 voti a Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale, sono quello che rimane della maggioranza a sostegno di Orlando, dopo lo strappo con Italia Viva. Orlando in evidente difficoltà, ha lanciato un appello a tutte le forze politiche, poiché serve l’aiuto di tutti per approvare il bilancio consolidato, il piano triennale delle opere pubbliche, il piano regolatore e il piano economico finanziario che determina le tariffe della tassa dei rifiuti. Così il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando alla riunione con i capigruppo ha proposto un “patto” di fine consiliatura “per il bene della città” con l’obiettivo di portare a casa una serie di atti non più rimandabili.
Dopo avere incontrato tutti i capigruppo consiliari il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di avviare degli incontri con tutte le forze sociali sui temi prioritari per il governo della città. Il primo di questi incontri si svolgerà con i sindacati confederali il prossimo venerdì pomeriggio.
La capigruppo si è conclusa con una richiesta di rinvio, da parte del presidente del Consiglio Totò Orlando, ad un prossimo incontro di capigruppo dove verranno presentate delle proposte da porre al sindaco. Il capogruppo della Lega Igor Gelarda ha chiesto il che il prossimo incontro tra capigruppo e sindaco avvenga tra lunedì e martedì prossimo. Tale richiesta è stata accolta dal presidente Orlando.
“Noi siamo pronti e disponibili a lavorare insieme per il bene di Palermo e per costruire strategie e azioni condivise per consentire alla città di uscire dalla crisi che sta vivendo senza precedenti e di certo non solo per colpa degli effetti legati alla pandemia. Del resto lo abbiamo sempre fatto ma le nostre richieste di confronto rivolte al sindaco sono rimaste inascoltate. Purtroppo si è pensato di poter fare da soli, respingendo le critiche con fastidio. Si sarebbe dovuto fare sin da subito fronte comune e ora ne lamentiamo le conseguenze”. Così i segretari generali di Cgil Cisl Uil Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Claudio Barone intervengono a seguito delle dichiarazioni del sindaco di Palermo Leoluca Orlando sulle condizioni della città rilasciate in un’intervista a La Repubblica Palermo. “Riteniamo sia importante cercare ampio sostegno alle azioni che si renderanno necessarie per affrontare le tante emergenze della città anche tra le forze sociali eproduttive oltre che tra quelle politiche. I problemi delle partecipate e della qualità dei servizi, il caos al cimitero dei Rotoli, le politiche sociali necessarie per contrastare la povertà crescente, un piano certo e veloce di utilizzo dei fondi del Recovery dai quali dipendono le chance di rinascita del territorio e la necessità che avevamo sottolineato al Prefetto di Palermo di non lasciare sole le periferie della città, cosa che purtroppo ha dato spazio alla criminalità organizzata. Noi ci siamo, ci auguriamo che siano disponibili il sindaco e le forze politiche del consiglio comunale e che si attivi un dialogo che deve essere costante per lavoratori, giovani, pensionati, famiglie e cittadini”, continuano Ridulfo, La Piana e Barone. “La pandemia è stata il colpo finale a una situazione già allarmante in cui versava la città, i nostri appelli in passato erano proprio rivolti a costruire insieme una sinergia che mettesse insieme parti sociali, politica,istituzioni, imprenditori di questa città per risanare le condizioni più gravi e avviare un percorso di crescita. Così non è stato, troppi, tanti gli scossoni politici che hanno creato tensioni delle quali la città di certo non ha bisogno. Oggi come in passato noi ci siamo e ci auguriamo che Palermo possa diventare quella città normale che tutti auspicano”.
Igor Gelarda capogruppo Lega a Palazzo delle Aquile tuona: “La Lega non si è sottratta e non si sottrarrà alla collaborazione istituzionale per evitare di condannare definitivamente Palermo in questo ultimo anno di agonia targata Leoluca Orlando. Se ci sono atti da votare in consiglio per favorire i cittadini e la città lo faremo. Tuttavia ci saremmo aspettati, almeno oggi, un cambio di passo da parte del sindaco. Orlando ha fallito in tutto fino ad ora. Eppure In una grottesca intervista apparsa oggi su Repubblica ha avuto il coraggio di dire che Palermo è ridotta in questo stato per colpa della Pandemia. Come se la spazzatura, le bare, i problemi del traffico, i ponti traballanti o del trasporto urbano fossero colpa di un virus piuttosto che da una incapacità amministrativa che dura da decenni. Orlando faccia un bagno di umiltà, e cominci un percorso di condivisione totale di problemi, basta con le scelte a senso unico. Per noi le dimissioni restano l’unica e più logica scelta che Orlando dovrebbe porre in essere. Tuttavia se non vuole dimettersi, si sieda ad un tavolo e condivida con tutto il consiglio comunale le attività di cui Palermo ha bisogno nei prossimi 12 mesi, gestendoli assieme anche nel loro sviluppo. Basta cose calate dall’alto, basta visioni che riguardano evidentemente una città che esiste solo nella mente del sindaco Orlando, e non è quella che vivono i palermitani. Orlando venga in aula consiliare davanti a tutti i cittadini a discutere le proposte che faremo”.
Sabrina Figuccia, consigliere comunale della Lega di Palermo, rincara la dose di critiche: “Ad un anno dalla fine dell’attuale consiliatura, rendendosi conto che ormai è arrivato con l’acqua alla gola, il sindaco Orlando chiede una mano d’aiuto al Consiglio Comunale. Niente da fare, con lui non può esserci nessuna collaborazione né alcuna condivisione”. “Finora, negli ultimi nove anni della sua sindacatura, ma anche nei 27 anni precedenti a Palazzo delle Aquile (pochi lo ricordano, ma il suo primo incarico risale all’ormai lontano 1985, ben 36 anni fa!), Orlando ha sempre fatto di testa propria. Bene, adesso però ne paghi le conseguenze, visto l’abisso che ci divide, culturalmente e soprattutto politicamente. Se ne è ancora capace, cerchi di portare a termine il suo mandato, senza chiedere aiuto a destra e a manca. Almeno da parte mia troverà sempre le porte chiuse, sbarrate, perché non possiamo condividere alcunchè su chi ha portato Palermo nelle attuali condizioni, con centinaia di emergenze (cimiteri, rifiuti, viabilità, ma l’elenco è infinito) che hanno ridotto i palermitani allo stremo mentre contano i giorni che mancano alla fine del suo mandato”.
“Il sindaco Orlando è forse l’unico a non accorgersi dello stato comatoso in cui versa Palermo: un bilancio con un ammanco da 80 milioni, strade senza manutenzione, Bellolampo a rischio saturazione, partecipare finanziariamente al collasso, ponti Corleone e Oreto a rischio, quasi 900 bare in attesa di una sepoltura, richieste di concessione del suolo pubblico bloccate – afferma il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo, Dario Chinnici – . Tutte cose che con la pandemia non hanno nulla a che fare. Viviamo in una città letteralmente allo sbando di cui il primo cittadino da tempo ormai si disinteressa, preferendo polemizzare sui numeri del Covid o parlare dei massimi sistemi. Consapevoli degli enormi problemi della città avevamo proposto l’unica soluzione possibile: un governo dei migliori, una formula straordinaria di fronte a una situazione straordinaria. Orlando ha preferito rifugiarsi invece nei soliti cliché, seguendo un copione ormai logoro: ad oggi la maggioranza in consiglio comunale si è dissolta, ma il sindaco da un lato chiede collaborazione e dall’altro continua ad attaccare a testa bassa il consiglio mentendo sulle conseguenze dello stop al piano triennale e fingendo di non vedere il livello disastroso della sua giunta. E’ stato lui a dire di aver condiviso l’indirizzo dell’Aula in occasione dell’ultimo bilancio e oggi si rimangia tutto; è stato lui a ignorare il problema Bellolampo affrontato invece da Giuseppe Norata e ora attacca la Regione dopo mesi di silenzio; è stato lui per mesi ad avere la delega ai Cimiteri e oggi sembra cadere dalle nuvole. Italia Viva è sempre stata dalla parte dei palermitani e lo sarà ancora sul commissariamento del ponte Corleone e sull’esenzione dei tributi per i commercianti in difficoltà, senza chiacchiere o voli pindarici che ormai non incantano più nessuno”.
Marianna Caronia del gruppo di Forza Italia a Palazzo delle Aquile dichiara: “La richiesta di aiuto lanciata dal sindaco fa ben sperare che finalmente abbia capito di non vivere nel Paese di Bengodi e che la realtà di Palermo è ben diversa da quella da lui raccontata in questi anni. Detto questo, credo che ad una sincera richiesta di aiuto, se davvero finalizzata al “bene della città”, non si possa rimanere sordi, ma che debba essere chiaro che nessun aiuto può trasformarsi in una stampella per tirare a campare fino alla fine della consiliatura. Ci sono delle emergenze gravi ed altre gravissime, finalmente lo ammette anche il sindaco. Su queste, prime fra tutte cimiteri, manutenzione di ponti, strade e marciapiedi, rifiuti, se vi è davvero volontà di risolvere i problemi e collaborare per farlo, che si faccia dandosi un cronoprogramma rapido e preciso. Poi, finalmente, che si vada al voto alla prima sessione disponibile”.

“Sinistra Comune condivide pienamente la scelta del sindaco, espressa in conferenza dei capigruppo, di individuare un percorso politico con tutte le forze presenti in Consiglio Comunale per completare quest’ultimo anno di consiliatura mettendo in sicurezza le scelte strategiche per la città – dichiara il capogruppo di Sinistra Comune, Barbara Evola -. L’assenza di una maggioranza, dopo la scelta di IV di abbandonare il progetto di città che ha vinto le elezioni, impone un surplus di responsabilità politica che consenta di individuare e discutere atti deliberativi necessari. Noi riteniamo che, accanto ad atti di natura finanziaria assolutamente indispensabili, abbiano priorità il piano regolatore, i regolamenti per i beni comuni e i beni confiscati e regolamento rifiuti. Riteniamo che vi siano tutte le condizioni politiche per continuare un percorso. Abbiamo contribuito, anche con la nostra scelta forte in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione, a fare emergere le ambiguità di alcune forze politiche che, come ha definitivamente chiarito oggi il sindaco, avevano un altro disegno politico sebbene esprimessero assessori in giunta”.

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