Vertenza Blutec, Fim e Cisl: “Troppi ritardi, in pericolo il rinnovo della CIGS e il processo di reindustrializzazione”

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foto archivio

“Siamo veramente preoccupati e arrabbiati per la situazione che si sta determinando sul sito di Termini Imerese. I continui rinvii degli incontri fino alla giornata di oggi hanno solo complicato la situazione. Le poche informazioni ricevute sulla solidità dei soggetti industriali fanno presagire che non verrà approvato il programma presentato dai commissari straordinari. Questo mette non solo in pericolo il processo di reindustrializzazione, ma anche la proroga della cassa integrazione, con una perdita delle tutele di reddito e un rischio occupazionale dei lavoratori”. Ad affermarlo sono Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl e Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, oggi al termine di un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Blutec di Termini Imerese.

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“Ci è stato comunicato che il termine per l’approvazione da parte del Comitato di Sorveglianza del programma presentato da parte dell’amministrazione straordinaria è il 16 maggio 2021. L’esito del processo autorizzativo è condizionato dalla solidità economica dei soggetti industriali che hanno mostrato interessamento nell’area di Termini Imerese. E’ bene precisare che il Ministero del Lavoro aveva subordinato all’approvazione del programma la proroga della cassa Integrazione straordinaria in scadenza nel mese di giugno 2021” aggiungono. “Per le unità di Blutec  (Lighting, Chemical e Engineering) sono in corso una serie di confronti e interessi espressi da soggetti industriali disponibili all’acquisizione che garantiscono il perimetro occupazionale”.  I due sindacalisti aggiungono “E’ necessario precisare che per le unità Blutec si potrà procedere con le gare per la cessione solo dopo l’approvazione del programma da parte del Comitato di Sorveglianza.  Per questo su nostra sollecitazione data la situazione particolarmente grave, il Ministero dello Sviluppo Economico ha riconvocato il tavolo il prossimo 11 maggio e si è impegnato ad attivarsi immediatamente con il Ministero del Lavoro per individuare una soluzione che consenta Termini Imerese una copertura della cassa integrazione, in modo da garantire la proroga degli ammortizzatori sociali in scadenza nel mese di giugno 2021”. Entro quella data sarà necessario poi verificare lo stato delle manifestazioni di interesse sul sito di Termini Imerese e le soluzioni necessarie per accompagnare il processo di reindustrializzazione con tutte le garanzie occupazionali per i lavoratori. A concludere il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana. “Ancora una volta la Regione siciliana dimostra di non porre fra le priorità questa vertenza. All’incontro era presente il direttore generale del Dipartimento Lavoro che ha dichiarato di partecipare all’incontro per la sua area di competenza, quindi solo per affrontare il tema della cig. Ci aspettiamo che l’assessore al Ramo e lo stesso Presidente Musumeci si facciano carico della vertenza per far capire chiaramente quale politica di rilancio e sviluppo si intende percorrere per l’area industriale di Termini Imerese, fondamentale per lo sviluppo di tutto il comprensorio”.

Interviene anche  il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo che sulla vicenda annuncia la presentazione di una interrogazione parlamentare, anche per conoscere quali iniziative sta portando avanti la Regione per il rilancio del sito produttivo di Termini Imerese.

“Il presidente della Regione Musumeci e l’assessore alle Attività produttive Turano – afferma Lupo – spieghino cosa sta succedendo in relazione alla vertenza Blutec e perchè non hanno partecipato all’incontro di oggi promosso dal Ministero dello Sviluppo economico”. “L’allarme lanciato dai sindacati e dai lavoratori deve essere raccolto immediatamente – aggiunge Lupo – ma c’è bisogno di un cambio di passo anche da parte del Ministero. Servono certezze per il rilancio industriale del sito di Termini Imerese che attualmente coinvolge un migliaio di lavoratori compreso l’indotto, e per assicurare nelle more la proroga della Cassa integrazione”.

 

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