Palazzo delle Aquile, le dimissioni degli assessori di Italia Viva certificano l’agonia politica di Orlando

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“A seguito del comportamento, delle dichiarazioni e delle proposte formulate dal gruppo consiliare Italia Viva, ho preso atto del documento di nove assessori in piena condivisione sulle mie stesse posizioni. Ho chiesto di conoscere le determinazioni degli altri due assessori. Toni Costumati mi ha presentato una motivata lettera di dimissioni nella quale manifesta le ragioni di disappunto per quanto si è creato anche in riferimento alla sua esperienza culturale e politica. Dimissioni che accetto procedendo alla nomina di un nuovo assessore. Leopoldo Piampiano mi ha confermato, senza alcuna ulteriore considerazione, di riconoscersi pienamente nella posizione di Italia Viva. Procederò, pertanto, alla nomina di un nuovo assessore”. E’ quanto dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando dopo le fibrillazioni all’interno della giunta che hanno determinato la fuoriuscita degli esponenti di Italia Viva.

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I consiglieri comunali del centro destra: Igor Gelarda e Alessandro Anello per la Lega; Giulio Tantillo e Andrea Mineo per Forza Italia; Francesco Scarpinato e Mimmo Russo per Fratelli d’Italia; Claudio Volante per Diventerà Bellissima ed Elio Ficarra e Andrea Aiello per l’Udc tuonano: “Apprendiamo dalla stampa, non con stupore, delle dimissioni degli assessori di Italia Viva. Riteniamo che l’esperienza Orlando possa definirsi ormai conclusa e che sia naufragato ogni progetto  in cui avevano creduto inizialmente anche le forze politiche di centro sinistra che lo avevano sostenuto. Prendiamo atto del tardivo pentimento di Italia Viva che ha causato ingente danno alla città e che si sarebbe potuto evitare con il voto di sfiducia già presentato in aula. Ribadiamo che il progetto politico del   centro destra continua ad essere diametralmente opposto a quello di chi sino ad adesso ha sposato e sostenuto la folle politica Orlandiana. Prenda atto  il  Sindaco che la città è in ginocchio,  vive innumerevoli  emergenze quali cimiteri, rifiuti, trasporti, infrastrutture, servizi essenziali inesistenti, scuole, e che in aula non vi è più una maggioranza per continuare la sua esperienza”.

“Sembrano passate ere geologiche, ma soltanto pochi anni fa Leoluca Orlando era il padrone incontrastato di Palermo. Adesso, invece, pare come un pugile suonato dopo troppi ko ormai sul viale del tramonto, politico s’intende” –afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo della Lega, che prosegue: “Mentre un pugile prende botte sul ring, Orlando le prende in Consiglio comunale, con la bocciatura prima del bilancio consolidato, poi del piano triennale delle opere pubbliche, con la ciliegina sulla torta con l’addio dalla maggioranza dei consiglieri di Italia Viva, a cui va dato atto che sono stati abilissimi ad abbandonare una nave che sta affondando. Purtroppo, però, insieme con Orlando, ad andare a fondo rischiano anche Palermo e i palermitani, alle prese con tante emergenze che è davvero difficile fare un semplice elenco: dai rifiuti ai cimiteri, dai ponti pericolanti al sempre più vicino default del Comune.Insomma, c’è abbastanza per sperare che finalmente Orlando e i suoi abbiano un ultimo sussulto di dignità e lascino immediatamente le poltrone. Un sogno? Certo, è dura rinunciare ad un anno di potere e relativi stipendi, ma i palermitani meritano certo di meglio di quello che stanno subendo adesso”.

“Le dimissioni dei due assessori di IV non arrivano inaspettate ma portano a compimento l’operazione politica di frattura della maggioranza,  iniziata da molti mesi dichiarano i consiglieri comunali di Sinistra Comune: Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno -. “La vicenda del bilancio, che aveva visto il nostro Gruppo uscire dall’aula al momento del voto, aveva già svelato il tentativo di formare alleanze trasversali con l’unico intento di affossare scelte strategiche per il cambiamento della nostra città. Un evidente scontro di visione ha determinato l’atteggiamento irresponsabile in Consiglio Comunale e la gestione inaccettabile dei lavori d’aula di una forza politica che, mentre continuava ad occupare posti di potere strategici, dal SUAP ai rifiuti, dal bilancio ai cimiteri, boicottava puntualmente atti importantissimi per la città. La bocciatura del consolidato e del piano triennale delle opere pubbliche, con le conseguenze gravi per lavoratori e lavoratrici e per l’intera comunità palermitana, sono soltanto la punta dell’iceberg. Da tempo la nostra forza aveva rilevato contraddizioni profonde, nell’azione politica di IV, che hanno frenato l’attività di governo. Adesso bisogna pianificare una strategia comune tra la giunta e le forze politiche che vogliono proseguire il percorso programmatico condiviso, perché riteniamo fondamentale raggiungere gli obiettivi di mandato e superare le criticità nella gestione della città”.

 

 

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