Caos al Comune di Palermo: Le opposizioni chiedono le dimissioni di Orlando e il ritorno alle urne

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Leoluca Orlando

“Palermo non merita di assistere all’indecoroso balletto politico del sindaco Orlando e dei suoi attuali ed ex alleati. La maggioranza non ha più i numeri e il centrodestra chiede di tornare subito al voto: non c’è altra strada per salvare la città dal baratro”. Lo dicono i capigruppo di centrodestra Igor Gelarda (Lega), Elio Ficarra (Udc), Francesco Scarpinato (Fratelli d’Italia), Giulio Tantillo (Forza Italia), Claudio Volante (Diventerà Bellissima) commentando la crisi al Comune di Palermo.

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“La città è allo stremo per la crisi economica, ma anche per anni di cattiva amministrazione che l’hanno messa in ginocchio – dicono i capigruppo – Le società partecipate sono al disastro finanziario e amministrativo, il personale è demotivato, le strade sono sporche e rotte, le attività economiche vengono vessate da tasse e complicazioni burocratiche. Di fronte a questo scempio, il centrosinistra parla di poltrone e Palermo rischia di soccombere inesorabilmente. Il centrodestra si riunirà la prossima settimana per ribadire che non c’è spazio per maggioranze raccogliticce, l’unica strada sono le dimissioni e il ritorno alle urne”.

“Siamo lieti che Italia Viva si sia accorta della necessità di attuare un cambiamento al governo della città – sottolinea Andrea Aiello, Coordinatore Cittadino Udc Italia -. “Invocando però un “modello Draghi” la loro proposta risulta incongrua logicamente ed istituzionalmente e nella sostanza non risponderebbe al bisogno di cambiamento della quinta città d’Italia. Infatti – aggiunge Aiello – c’è un problema che sembra sfuggire ai colleghi renziani: è impossibile applicare il modello nazionale a quello cittadino dal momento che nel governo nazionale è il Capo dello Stato che nomina i Ministri mentre al governo della città gli assessori sono espressione diretta del sindaco il quale li nomina e può destituirli. Quale sarebbe il cambiamento? Mettere dentro assessori di tutti i partiti che comunque sarebbero tenuti a rispondere al sindaco Orlando, significa che, nei fatti, Orlando avrebbe le redini in mano e sceglierebbe sempre la linea politica. La proposta dei renziani è a nostro avviso incongrua rispetto alle esigenze di cambiamento reale della città. Non solo, ma ci viene chiesto di entrare in maggioranza per fare cosa? Per diluire forse le responsabilità di una maggioranza che si è coperta di fallimenti e cattiva amministrazione. La proposta di sovrapporre la realtà palermitana con quella nazionale e legittima ma non percorribile. È un cambio al vertice che cambierebbe radicalmente e realmente la politica della città. Comprendiamo la voglia di cambiamento che si è palesata all’interno dell’attuale giunta ma non concordiamo sul modo. Noi per primi abbiamo chiesto un atto di coraggio e interpretiamo così la proposta dei renziani, ma il coraggio va accompagnato da idee coerenti e logiche – conclude Aiello – per risollevare Palermo e rispondere ai bisogni dei suoi cittadini”.
“L’amministrazione Orlando si avvia verso l’epilogo all’insegna del caos e di continui e gravi incidenti di percorso: non ultimo, la bocciatura da parte della coalizione del sindaco del piano delle opere triennali e l’azzeramento dei vertici della Rap. Una crisi persistente, con conseguenti disservizi che i palermitani sono costretti a subire. Ormai assistiamo ad uno spettacolo deprimente, quello offerto a Sala delle Lapidi dal sindaco, la sua maggioranza non esiste più e lui dovrebbe prenderne atto” –  afferma Eduardo De Filippis, commissario cittadino di Diventerà Bellissima Palermo, che aggiunge: “Con lui dovrebbero assumersi le responsabilità anche quei consiglieri comunali che oggi, quasi spavaldamente, lo attaccano e si dimenticano di essere gli artefici di quel claim “facciamo squadra” che ha palesemente fallito. Il PD e IV, infatti, solo adesso si rendono conto che il progetto di questa amministrazione comunale non è mai esistito? Sono gli stessi che l’hanno sostenuto in questi nove anni, gli stessi che solo pochi mesi fa non hanno voluto sostenere la mozione di sfiducia proposta dalle opposizioni. Ed oggi, folgorati sulla via di Damasco, a pochi mesi dalle future elezioni comunali, cercano di rifarsi una verginità politica, purtroppo per loro del tutto compromessa. Agli appelli di un Pd che si proporrà alle prossime elezioni con l’ausilio dei 5 Stelle in stile “modello Conte”, il centrodestra dovrà rispondere con una coalizione unita e quindi vincente. Bisogna assumersi il compito di lavorare sin da subito per proporre un progetto che rimedi ai disastri che il sindaco Orlando ed i suoi “ex amici” del Pd e IV lasceranno come ricordo e assicuri il rilancio di Palermo”.

Claudio Volante, consigliere di Diventerà Bellissima Palermo, Tania Pontrelli dirigente regionale, Piera Cordaro dirigente provinciale e Astrid Anselmi attivista cittadina di DB Palermo in una nota evidenziano che “alla luce di quanto successo nelle ultime ore in seno alla Giunta di governo di Palermo, ‘Diventerà Bellissima’ ritiene che il danno cagionato a Palermo e ai palermitani, sia già di una tale entità, da risultare impensabile ogni ulteriore forma di continuità di questa sindacatura, tramite accordi, nuove spartizioni di incarichi e poltrone, negoziati tra le forze politiche. A maggior ragione se dovessero entrare in campo nuove componenti, in “soccorso” dall’opposizione (secondo boatos attendibili) per “tirare a campare” con una sindacatura che ha ridotto la città ai minimi termini di vivibilità e immagine, nonché ridotto all’osso il tessuto imprenditoriale che, in periodo Covid, andava agevolato e non ulteriormente affossato con provvedimenti e proposte surreali. La crescita della città è bloccata da anni, da assessori e dirigenti la cui incompetenza e approssimazione hanno prodotto (o mai risolto) problemi immensi che sono sotto gli occhi di tutti: dai ponti non transitabili, alla pessima gestione dei Servizi Essenziali (RAP, AMAT, SUAP, Cimiteri, Edilizia ed Infrastrutture, Verde Pubblico). I diversi processi o indagini a carico di dirigenti comunali che hanno visto la luce in questi anni, il rifiuto di prendersi le proprie responsabilità per scelte profondamente sbagliate sulla Mobilità e sui Rifiuti, i continui rimpalli e liti tra assessori e forze politiche di in una maggioranza eterogenea e traballante rimasta in piedi per il potere e le poltrone, invece che per il bene della nostra città, fanno arrivare ad un’unica conclusione e proposta, chi ha a cuore il bene di Palermo e dei suoi abitanti: il Commissariamento dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale, come unico modo per agire con urgenza e determinazionesu tutte le urgenze che questa o qualunque altra “maggioranza” non sarebbe in grado di gestire, né risolvere. Urgenze che da troppo tempo massacrano le vite dei palermitani onesti che hanno solo desiderio di normalità. Una normalità negata per interessi di parte e clientelari, che nulla hanno a che vedere con una visione di progresso della città, tanto decantata nelle campagne elettorali, quanto mai inattuata e disattesa da ogni scelta – nei nomi e negli atti – da questa Amministrazione. Auspichiamo con urgenza, quindi, la nomina di un Commissario Straordinario che prenda in carico questa surreale situazione e che traghetti la città verso nuove e libere elezioni, che dovranno rifondare profondamente la classe politica ed amministrativa di Palermo. I cittadini palermitani non meritano ulteriori tresche e “accordi” indecenti ai loro danni. Il “modello Draghi” è inapplicabile, peraltro, se non cambia il “Comandante in capo”. Palermo ha bisogno di una svolta, vera e non di ennesime manovre di palazzo”.

Su un possibile allargamento della giunta Orlando ad altre forze politiche Vincenzo Figuccia, coordinatore della Lega in provincia di Palermo rimanda al mittente la presa di distanze dalla Lega da parte dei componenti della giunta Orlando. “Mai con la Lega? Per noi è una medaglia se lo dicono figuranti del sindaco Orlando tuona Figuccia – del calibro di Giambrone, Catania, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito. Gente che ha distrutto Palermo, ma che ormai per fortuna rappresenta il passato non avendo più nessun contatto con la città né rappresentanza fra la maggioranza dei palermitani. Per spostare l’attenzione dalle loro incapacità le varie amministrazioni messe in piedi da Orlando hanno sempre avuto bisogno di un gran nemico sul quale scagliarsi. Che oggi si chiama Matteo Salvini“.

1 thought on “Caos al Comune di Palermo: Le opposizioni chiedono le dimissioni di Orlando e il ritorno alle urne

  1. Parole parole parole vuote. L’amministrazione nel suo insieme è tanto colpevole quanto il sindaco autoreferenziale.

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