Palermo in zona rossa: l’economia della città in ginocchio. Aumentano le tensioni politiche
Palermo in zona rossa fa aumentare le tensioni politiche e le critiche dal mondo delle imprese e dell’artigianato. “Troppe chiacchiere e nessun fatto concreto, come sempre. Troppo comodo. Quella di Palermo non è un’emergenza, è una situazione figlia di una macchina organizzativa che evidentemente non ha funzionato, ammesso che i dati siano corretti e non buttati a casaccio. Perché non conosciamo i numeri, non c’è trasparenza. E ammesso che ci fosse, non abbiamo garanzie di gestione adeguata dei dati, visto il sistema confuso e medievale se anche in buona fede”. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, rilancia le critiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria.
“Viviamo in una situazione drammatica. La zona rossa in città è l’ulteriore disastro per il commercio, le attività turistiche e complessivamente per l’intera economia di Palermo” – dicono in una nota la presidente e il direttore di Confesercenti Palermo, Francesca Costa e Michele Sorbera –.
“Leoluca Orlando non meriterebbe alcuna risposta alle sue provocazioni – tuona Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima all’Ars – . La meriterebbero, invece, i palermitani, che da anni sopravvivono alla costante emergenza rifiuti, in una città con la percentuale di raccolta differenziata tra le più basse della Nazione. La meriterebbe una città soffocata quotidianamente dal traffico e dove a centinaia di defunti da mesi non è concessa la carità di una sepoltura. Eppure il sindaco di Palermo, nel disperato tentativo di distrarre i palermitani – che ormai lo conoscono bene – trova sempre le energie necessarie per dare le colpe agli altri. Il traffico? Colpa della Regione! La spazzatura? Colpa della Regione! La zona rossa? Colpa della Regione! Orlando adotti finalmente uno stile istituzionale e si assuma la responsabilità dei propri errori invece di cercare un alibi al giorno”.
Aggiunge il Coordinamento cittadino di Diventerà Bellissima: “Il sindaco Orlando non perde occasione di ergersi a portavoce di inutili quanto sterili polemiche senza avere il coraggio di fare sana autocritica. In una sua improvvida e quantomeno azzardata dichiarazione parla di dati fasulli e taroccati, si avventura in deliranti paragoni con concorsi a premi. Forse dimentica (o fa finta di dimenticare) che il presidente Musumeci è da mesi che invoca la zona rossa per tutta la Sicilia, forse dimentica (o fa finta di dimenticare) che l’aumento dei contagi a Palermo è soprattutto causato da una totale mancanza di controlli da parte della Polizia municipale, forse troppo impegnata ad elevare multe con gli autovelox piuttosto che verificare gli assembramenti come successo ieri a Piazza Magione, dove centinaia di giovani si dilettavano in balli e bevute”.
“Orlando continua ad affermare che “i dati sono stati falsati” dimenticando quel “presunti” che è doveroso premettere in uno Stato di diritto. Che la “dimenticanza” provenga da un Professore è ancora più grave. Che provenga dal sindaco della quinta città d’Italia è doppiamente più grave e pericoloso per i risvolti di ordine politico che ciò comporta: un plateale conflitto tra Istituzioni in un grave momento di incertezza e di sfiducia dei cittadini nei confronti delle stesse. Il sindaco la smetta di ripetere sempre che ci vuole rispetto per la vita dei cittadini: lo sappiamo tutti, così come tutti sappiamo che vi sono ben 804 bare accatastate al Cimitero dei Rotoli, bare con corpi veri e non presunti”.
“La zona rossa a Palermo così per com’è non va bene, va rivista con buon senso tenendo conto della situazione sociale ed economica in cui la misura va ad attuarsi – afferma Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega e vicepresidente della commissione consiliare attività produttive – . Serve programmazione, maggiori regole e meno divieti. Sindaco Orlando: la battaglia contro il covid va vinta accanto ai palermitani, non calpestando i palermitani. Oggi la zona rossa non può essere la stessa di 13 mesi fa, il contesto è totalmente diverso”.
Interviene anche il capogruppo della Lega al Comune, Igor Gelarda. “Diciamo le cose come stanno: nonostante le parole del sindaco Orlando, sempre dure ma mai precise, a Palermo sono mancati completamente i controlli per scoraggiare assembramenti e riunioni che hanno favorito gli aumenti dei contagi. Senza parlare dei folli assembramenti per andarsi a vaccinare, considerati come necessari, ma assolutamente evitabili. Se questa zona rossa resterà solo un provvedimento amministrativo, non ci saranno immediate contropartite in ristori, anche massicci, andiamo verso il disastro”.
“Serve una immediata risposa sul versante sanitario ed economico – Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars – . Il presidente Musumeci, che attualmente è anche assessore ad interim alla Salute e commissario Covid in Sicilia, ha il dovere intervenire innanzitutto su due fronti: potenziamento della campagna di vaccinazione, che invece di crescere nei numeri continua a calare in modo preoccupante, e sostegno economico alle attività costrette ad abbassare la saracinesca nel capoluogo, così come negli altri comuni dell’isola dichiarati zona rossa”.