Nuovo Prg di Palermo, Sinistra Comune: “Non appare in linea coi principi generali che ispirano il piano la costruzione dell’immenso Centro Direzionale della Regione”
I consiglieri comunali di Sinistra Comune Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando e Marcello Susinno intervengono sul nuovo Prg presentato sabato. Dopo un lungo iter, ora sul Piano Regolatore Generale del Comune di Palermo, si aspetta il via libera di Sala delle Lapidi (dopo quelli approvati nel 1962 e nel 1997).
“Quello presentato sabato – scrivono in una nota i consiglieri comunali di Sinistra Comune – è un piano di cui condividiamo i principi generali: Palermo non ha bisogno di nuovo consumo di suolo né di nuove case ma, piuttosto, di migliorare, consolidare e rendere fruibili le aree verdi e di porre le basi di una maggiore equità sociale. Palermo ha bisogno di recuperare il tessuto industriale dismesso e condividiamo l’idea di promuovere esclusivamente edilizia residenziale e pubblica. Con gli attuali tassi demografici, infatti, è inaccettabile che ancora tante persone debbano soffrire una condizione abitativa scadente e le graduatorie per il disagio abitativo siano così lente a scorrere”.
“Palermo ha la necessità di riflettere sul suo equilibrio commerciale – aggiungono – trovando la maniera di governare lo sviluppo turistico e quello della grande distribuzione, perché non restino stritolate le categorie meno tutelate ma, anche, più importanti per il futuro economico e commerciale della città, dai piccoli esercizi di vicinato ai mercati storici”. “Abbiamo bisogno di una città con un sistema di trasporti democratico, che colleghi le periferie al centro molto meglio di quanto accade oggi, e che progetti la mobilità cittadina anche in chiave di sostenibilità ambientale”.
“In questo senso – evidenziano i consiglieri – certamente non appare in linea coi principi generali che ispirano il piano la costruzione dell’immenso Centro Direzionale della Regione: il Consiglio dovrà essere messo nelle condizioni di effettuare le proprie valutazioni non alla luce di dichiarazioni mirabolanti ma di dati che, se possibile, spieghino i vantaggi dell’opera molto più di quanto è stato fatto finora”.
“Pensiamo che la prospettiva immediata – concludono – debba essere un confronto aperto con la cittadinanza, fatto di incontri con le categorie e le parti sociali ma soprattutto di un confronto diretto con le persone attraverso incontri di quartiere e di assemblee pubbliche: sarà un’occasione, speriamo, di ripartenza anche politica della nostra comunità, non appena le condizioni epidemiche miglioreranno e consentiranno una riappropriazione dello spazio pubblico”.