Le Siciliane sfidano l’Ars chiedendo doppia preferenza di genere alle elezioni regionali
La sfida a tutte le forze politiche siciliane presenti all’Assemblea regionale siciliana è lanciata dalle Siciliane sul tema della doppia preferenza di genere. “Chiediamo – scrivono le Siciliane sulla loro pagina Facebook – che alla prima occasione utile l’Assemblea Regionale Siciliana si faccia carico di un tema: l’introduzione della doppia preferenza di genere alle elezioni regionali, come accade in tantissime altre regioni e come già accade per i comuni”.
“E’ l’occasione per tutte le forze politiche di mostrare coi fatti e non a parole da che parte stare: chi vuole introdurre – incalzano le Siciliane – la doppia preferenza di genere alle elezioni regionali si impegni sin da subito a portare questo tema dentro l’Ars”.
Non è possibile che “la Sicilia – come abbiamo già scritto nel nostro appello del 1° gennaio – sia una delle ultime regioni rimaste in cui non esiste la doppia preferenza di genere, ragion per cui soltanto 14 dei 70 deputati all’Ars sono donne. Dal 1947, a sedere sugli scranni di Sala d’Ercole sono state appena 46 donne sul totale degli 811 deputati eletti all’Assemblea. Poco più del 5 per cento”.
“Noi pensiamo che la doppia preferenza di genere sia un’opportunità per le donne, non certamente l’obiettivo, bensì uno strumento che amplia la rappresentanza e che non può che favorire la partecipazione delle donne, che sono il 51% della popolazione, per questo ci pare una rivendicazione più che legittima. Il tema non è la quota, come abbiamo ormai affermato e su cui abbiamo riflettuto insieme nella nostra assemblea. Il punto è avere uno strumento per aumentare la facoltà di scelta delle elettrici e degli elettori e alle donne di esserci. È un meccanismo – si legge nel post di Facebook – che conosciamo noi elettori ed elettrici: lo verifichiamo con efficacia nelle elezioni comunali e nelle europee. La possibilità di scegliere più nomi aiuta a votare le donne. È un tema dibattuto e portato avanti da tanti anni, da tante donne, associazioni, che prima di noi e con noi si sono battute e si battono per la presenza delle donne nei luoghi decisionali tutti. Noi raccogliamo il frutto della loro incessante azione, che non si è mai fermata, della loro battaglia che facciamo nostra, con voi, con loro”.