Cisl: “Patto sociale di stabilità” per andare oltre la pandemia

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Sebastiano Cappuccio

Un “Patto sociale di stabilità” per andare oltre la pandemia. A proporlo la Cisl con una lettera aperta indirizzata stamani a Governo, Ars, Anci e imprenditori siciliani. Tredici punti per una strategia condivisa che disegni la Sicilia di domani. E perché l’Isola si metta alle spalle “contagi, paura, malcontento, perdita di posti di lavoro, crescita della povertà. Smarrimento della speranza”

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Tredici punti, per portare la Sicilia fuori dal tunnel in cui è precipitata causa Covid e per la crisi dell’economia innescata dalla pandemia. Tredici indicazioni programmatiche che dichiaratamente non vogliono essere “un libro dei sogni”. Semmai, “strumenti di lavoro” sui grandi temi: dalle infrastrutture all’occupazione al turismo. La salute, l’energia, l’ambiente, il welfare. Poi: le Zes, l’innovazione, la pubblica amministrazione, internet, lo smartworking, la scuola, il Recovery Fund, il Mes sanitario. Insomma, tredici nodi da sciogliere perché la Sicilia vada “oltre la depressione alimentata da contagi, paura, malcontento, perdita di posti di lavoro, crescita della povertà. Smarrimento della speranza”, con le parole di Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl dell’Isola. È lui a firmare le diciannove “azioni concrete”, cuore della lettera aperta che la Cisl regionale ha inviato stamattina al presidente della Regione e ai dodici assessori, al numero uno di Palazzo dei Normanni e ai settata deputati dell’Ars, al vertice dell’Anci Sicilia e al mondo imprenditoriale regionale. È necessaria, scrive il sindacato, una strategia condivisa che disegni la Sicilia di domani, perché la ripartenza non può far leva solo sul vaccino e sulle necessarie, in ogni caso, misure contro l’emergenza. Così, a istituzioni e imprese la Cisl propone “un confronto aperto, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”, per un progetto complessivo di rilancio che sia il nervo di un solido “patto sociale di responsabilità”. La Cisl, sottolineano al sindacato, nell’ultimo anno, a dispetto della crisi devastante che ha travolto economia e società, è cresciuta confermandosi, grazie ai 280 mila lavoratori che l’hanno scelta, importante e rappresentativo punto di riferimento. “Così – ragiona il segretario – ci facciamo carico della proposta, invitando istituzioni e imprese a discutere di interventi per far ripartire la produzione e l’occupazione. E assieme, per disegnare un modello di sviluppo che punti al cambiamento, alla sburocratizzazione e alla modernizzazione della regione”.

 

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